Telefonata del capo del governo al capo dello Stato. Ieri verso l’ora di pranzo Silvio Berlusconi si è messo in contatto con Giorgio Napolitano. Non sono circolati dettagli sul contenuto del messaggio, quello che si sa è che il presidente del Consiglio ha voluto ribadire la sua estraneità a quanto gli atti della Procura di Milano stanno invece diffondendo.



Le accuse cioè di sfruttamento della prostituzione minorile. La preoccupazione condivisa tra i due presidenti e quella dell’immagine dell’Italo all’estero: un capo del governo accusato di tali fatti sicuramente perde ogni credibilità. Intanto emergono dettagli diversi: secondo Berlusconi, non è solo certa magistratura ad attaccarlo, ma ci sia l’appoggio di servizi segreti deviati. “Un ordine dello Stato ha deciso di fare una guerra a un potere dello Stato” è quanto avrebbe affermato Berlusconi nella sua telefonata a Giorgio Napolitano.



Uno scontro finale, dice Berlusconi, riferendosi alle parole usate dai magistrati nei loro atti: "È un’indecenza, una roba fuori dal mondo, ci sono ragazze che sono madri di famiglia, che hanno dei figli, sono soltanto brave ragazze, chiamarle in quel modo (prostitute, ndr) dimostra che siamo allo scontro finale". E ancora: "Stanno cercando di eliminarmi con una violenza inaudita, che non ha precedenti, che non appartiene a uno Stato di diritto".

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