Sorgono dei dubbi sull’autenticità delle lettere di Misseri. Spunta l’ipotesi di un suggeritore.

Un giallo nel giallo. Sorgono dei seri dubbi sulla validità delle lettere di Michele Misseri. Ieri pomeriggio è stato disposto il sequestro di tutto il materiale contenuto nella cella dello zio di Sarah Scazzi, accusato dell’omicidio della 15enne di Avetrana assieme alla figlia Sabrina.



Ci sono anche, tra il materiale sequestrato, le lettere piene di errori grammaticali che nei giorni scorsi sono finite sui giornali. E che, se il contenuto delle quali fosse confermato, rappresenterebbero l’ennesima marcia indietro dell’uomo. MIsseri, infatti, a fase alterne, si è dichiarato colpevole e innocente, prima scagionando e poi accusando la figlia Sabrina. Perché, nelle lettere, un’altra versione ancora? Nelle missive rifiuta ogni addebito e chiede perdono a Sabrina per averla accusata ingiustamente. Perché?




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Spunta l’ipotesi di un oscuro suggeritore. Intanto, prima di Natale, il professor Franco Coppi aveva prodotto due lettere di Misseri in cui questi chiedeva, appunto, scusa alla figlia dichiarandosi innocente, chiedendo in virtù di tali elementi la scarcerazione di Sabrina.

 

La Procura, in ogni caso non si lascia persuadere e rimane convinta che Misseri, la verità, l’abbia fatta venire fuori nell’incidente probatorio e non nelle lettere. Lo stesso avvocato di Misseri, Daniele Galoppa, afferma che quelle lettere non sono genuine.