Dopo che gli è stata tolta la scorta, Sgarbi annuncia le dimissioni da sindaco di Salemi.
Vittorio Sgarbi annuncia le dimissioni dalla carica di sindaco si Salemi, alla guida del quale si trova dal 30 giugno del 2008. La prefettura di Trapani ha deciso di toglierli la scorta, che gli era stata affidata dopo che, nell’agosto del 2009, il critico d’arte aveva denunciato di aver ricevuto delle minacce. Per Sgarbi agire nelle vesti di primo cittadino senza la tutela degli uomini della Guardia di Finanza è troppo rischioso. «Non posso non rilevare – dice – l’assoluta mancanza di rispetto e di garanzia per il mio ruolo, nell’avermi così esposto all’azione di quanti possono colpirmi dopo le conclamate denunce contro gli speculatori, la mafia dell’eolico e i documentati scontri con gruppi, assai minacciosi, interessati a queste forme di speculazione».
Per Sgarbi non è accettabile che la scorta venga, spesso, assegnata – quasi di default – a chi ricopre certi incarichi, pur non avendone oggettivamente bisogno, ma non a lui: «La tutela viene facilmente assegnata a magistrati di cui spesso non si è apprezzata alcuna attività repressiva rispetto a comportamenti documentatamente criminosi e devastanti per il territorio», polemizza. «Per questo annuncio le mie dimissioni».
CLICCA >> QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO
Numerose le iniziative che lo avrebbero esposto alle “attenzioni” della criminalità organizzata. «La stessa istituzione del museo della mafia – ricorda – ha rappresentato una proposta altamente rischiosa, non diversamente, per esempio, dalle denunce giornalistiche e letterarie di Roberto Saviano a cui nessuno si sognerebbe di togliere la scorta». Probabilmente «chi non rientra nelle logiche dell’antimafia di maniera – conclude – non merita di essere tutelato. Ogni giorno, da quando sono sindaco», sottolinea Sgarbi, «ho ricevuto telefonate anonime e di minaccia».