YARA GAMBIRASIO – LE RICERCHE AL CAMPO NOMADI – APPELLO DELLA FAMIGLIA – Yara Gambirasio, la ragazza dodicenne di Brembate di Sopra (Bergamo) non è ancora stata ritrovata.
Anche l’Interpol, organizzazione internazionale della polizia, è impegnata nelle indagini. La pista internazionale prende sempre più piede. Gli eventuali rapitori potrebbero averla trasferita.
Le ricerche si estendono, dopo che la provincia di Bergamo è stata setacciata.
Sotto la lente d’ingrandimento i casolari abbandonati e i campi nomadi. Le ricerche sono continuate anche durante le feste. Il primo giorno dell’anno le rive del Brembo da Treviolo a Dalmine sono state setacciate, mentre la polizia stradale ha istituito diversi posti di controllo sulle strade per ispezionare soprattutto furgoni.
Nel frattempo la città continua a esprimere la massima solidarietà alla famiglia, con veglie di preghiera e testimonianze di affetto. Una famiglia a cui tutti vogliono bene e che in queste ultime settimane ha diramato un appello.
«Noi siamo una famiglia semplice, siamo un nucleo di persone che ha basato la propria unità sull’amore, sul rispetto, sulla sincerità e sulla solarità nel nostro quieto vivere. Da un mese ci stiamo ponendo innumerevoli domande sul chi – il che cosa – il come – il quando e il perchè ci sta accadendo tutto ciò.
Noi non cerchiamo risposte, noi non chiediamo di sapere, noi non ci assilliamo per capire, noi non vogliamo puntare il dito verso qualcuno, noi desideriamo solo immensamente che nostra figlia faccia ritorno nel suo mondo, nel suo paese, nella sua casa, nelle braccia dei suoi cari.
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Noi imploriamo la pietà di quelle persone che trattengono Yara, chiediamo loro di rispolverare nella loro coscienza un sentimento d’amore, e dopo averla guardata negli occhi, le aprano quella porta o quel cancello che la separa dalla sua libertà.
Noi vi preghiamo, ridateci nostra figlia, aiutateci a ricomporre il puzzle della nostra quotidianità, aiutateci a ricostruire la nostra normalità. La gente ci conosce bene, non abbiamo mai fatto o voluto il male di nessuno, sia siamo sempre mostrati come una famiglia aperta, trasparente e disponibile verso gli altri e non meritiamo di proseguire la nostra vita senza il sorriso di Yara».