Il santo del giorno di oggi, san Sebastiano è noto per la classica iconografia del martirio che lo vede legato a una colonna o a un albero e trafitto da frecce: tra i grandi pittori che hanno dipinto la figura di san Sebastiano si annoverano Antonello da Messina, Perugino, Andrea Mantegna, Pollaiolo. Secondo quanto racconta sant’Ambrogio, san Sebastiano nacque a Narbona, in Francia, nel 263 circa, ma poi crebbe e fu educato come cristiano a Milano.



Si trasferì poi a Roma, dove intraprese la carriera militare. La sua vita si svolse sotto l’impero di Diocleziano. Divenuto alto ufficiale dell’esercito imperiale, fu il comandante della prestigiosa prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell’Imperatore.
Diocleziano mostrava molta fiducia nei suoi confronti, ma quando scoprì che Sebastiano era cristiano lo accusò di aver “operato nell’ombra contro di me”. Diocleziano decretò quindi la sua condanna a morte, facendolo trafiggere da frecce. Narra la leggenda che nonostante le gravi ferite infertegli, sopravvisse al massacro e fu abbandonato sul luogo dai suoi carnefici che lo credevano morto. In seguito fu amorevolmente curato da sant’Irene e riuscì a guarire.



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Benché i suoi compagni gli consigliassero di andarsene da Roma, san Sebastiano decise di proclamare la propria fede davanti a Diocleziano e Massimiano e di condannare apertamente le persecuzioni contro i cristiani. Per questo fu nuovamente condannato a morte con flagellazione. L’imperatore ordinò poi di gettare il suo corpo nella Cloaca Maxima, in modo che i cristiani non potessero recuperare il suo corpo per dargli degna sepoltura. Tuttavia, la salma venne recuperata e sepolta nelle catacombe che oggi vengono appunto dette "di San Sebastiano".
La sua vita ci è narrata da sant’Ambrogio (340-397) nel suo Commento al salmo 118. Informazioni e leggende sulla sua vita sono raccontate nella Legenda Aurea scritta da Jacopo da Varagine ed in particolare nella Passio Sancti Sebastiani ("Passione di San Sebastiano"), opera a cura di Arnobio il Giovane, monaco del V secolo.
Spesso, in passato, Sebastiano veniva invocato come protettore contro la peste. Attualmente, in Italia, è il santo patrono della polizia municipale. Oggi è anche invocato contro le epidemie in generale, insieme a san Rocco.