Si celebra oggi come santo del giorno, San Vincenzo, diacono di Saragozza e martire. Un santo che dovette soffrire a causa della persecuzione dell’imperatore Diocleziano il carcere, la fame, il cavalletto e le lame incandescenti.
San Vincenzo è protettore in particolare degli orfani, delle vedove e dei poveri,

La tradizione più attendibile lo vuole nativo di Huesca, ai piedi dei Pirenei, ma anche le città spagnole di Valencia e Saragozza ne rivendicano la nascita.
Di origini nobili, figlio del console Eutichio e della matrona Enola, Vincenzo ebbe un’educazione pari al suo stato: destinato alle lettere, venne presto affidato dal padre a Valerio, vescovo di Saragozza, perché provvedesse alla sua formazione spirituale. Il vescovo lo nominò arcidiacono: ponendo estrema fiducia in lui, lo trattò come il proprio braccio destro e gli affidò anche il compito di predicare in sua vece.
Ma in quel periodo l’imperatore Diocleziano perseguitava i cristiani.



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Coloro che ricoprivano cariche pubbliche sarebbero stati esautorati e sottoposti a torture e tutti i sudditi dell’impero prima di compiere una qualsiasi azione pubblica dovevano offrire sacrifici agli dèi.
Malgrado queste minacce, il vescovo Valerio e l’arcidiacono Vincenzo non si sottrassero ai loro doveri continuando a testimoniare il cristianesimo. Allora Daciano, il prefetto della provincia spagnola nella quale vivevano, ordinò il loro arresto. Condotti a Valencia, furono fustigati, torturati ed infine uccisi.
 



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