«Dedico questa mia laurea ai magistrati Boccassini, Sangermano e Forno che stanno vivendo giornate complicate solo per aver fatto il loro mestiere di giustizia». Così Roberto Saviano ieri, durante la cerimonia nel corso della quale l’università di Genova gli ha consegnato la laurea Honoris causa in giurisprudenza. Saviano, molto emozionato, si è detto onorato di ricevere il titolo, nelle cui motivazioni si motiva l’attribuzione del titolo scientifico per «l’importante contributo a difesa del principio di legalità, asse portante dello Stato di diritto».
Il lungo intervento di Saviano, che si è protratto per quasi quaranta minuti, si è concentrato sui suoi temi di sempre: lotta alla mafia, alla camorra, l’interconnessione tra malavita e politica. Solamente alla fine del suo intervento, Saviano ha voluto fare una breve incursione nell’attualità politica, rimarcando la sua solidarietà nei confronti della procura di Milano, che sta portando avanti l’inchiesta “Ruby” che coinvolge, tra gli altri, Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, oltre al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Saviano non è nuovo a lanciare stoccate nei confronti della maggioranza e del governo. È di poche settimane fa la polemica con il ministro Maroni, allorché accusò la Lega di essere tra i principali interlocutori della malavita al nord.
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