In Italia le aspettative di vita media sono aumentate mentre, nonostante l’apporto straniero nascono sempre meno bambini.

Italiani sempre longevi, ma sempre di meno. E’ quanto emerge dalle stime anticipate dei principali indicatori demografici relativi all’anno 2010 e diffusi dall’Istat. Nell’ultimo anno, al gennaio 2011, la popolazione residente ha superato i 60 milioni e 600mila, con un incremento del 4,3 per mille. La speranza di vita alla nascita, invece, si è attestata sui 79,1 anni per gli uomini, 84,3 anni per le donne con un guadagno di – rispettivamente –  tre e due decimi di anno rispetto al 2009. Tuttavia, le nascite sono state inferiori alle morti e ne è derivata una dinamica naturale di segno negativo (-0,5 per mille) rispetto al 2009.



Nel dettaglio, i sono stati 557mila i nati nel 2010, equivalente ad un tasso di natalità 9,2 per mille, 12.200 in meno (-2,1%) rispetto al 2009. Solo nel 2005 si ebbe un numero di nascita inferiori al 2010, pari a 554mila. Solamente in Molise (+2,3%), Abruzzo (+1,5), nella provincia autonoma di Bolzano (+0,6) e nel Lazio (+0,1).



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Diminuiscono, in particolare, le gravidanze di madri italiane, con un calo di oltre 13 neonati rispetto al 2009mentre nel 2010 più di 104mila nascite, il 18,8% del totale, sono attribuibili a madri straniere. Un incremento significativo, se si considera che nel 2000 erano 35 mila, al 6,4%. Intanto, si apprende che dal 2001 al 2011, gli ultracentenari sono triplicata, passano da circa 5 mila 400 a oltre 16 mila. Le persone con oltre 65 anni, poi, sono aumentate dal 18,4% nel 2001 al 20,3% nel 2011, con un incremento di 1,8 milioni di individui.