Alcuni mesi fa sono state ritrovate delle cimici nell’ufficio e nell’abitazione romana di Umberto Bossi.

Nell’ufficio di Umberto Bossi, al ministero delle Riforme, e nella sua abitazione romana sono state ritrovate, alcuni mesi fa, delle microspie. A rivelarlo è stato lo stesso leader del Carroccio, in tarda serata, in una chiacchierata con i giornalisti a Ponte di Legno, dove si trovava in vacanza con la famiglia. Era stata la sua segretaria a intuire che ci fosse qualcuno segretamente in ascolto, dato che «troppa gente sapeva quello che avevo detto solo a lei».



Dopo alcuni controlli, quindi, «hanno trovato – ha detto Bossi – una cimice nel mio ufficio al ministero e diverse nella mia casa di Roma». Nessuna microspia, invece, nella casa di Varese. «Lì ho fucile da caccia e rivoltella», ha commentato ironicamente il ministro. E’ mistero su chi abbia piazzato i congegni. «Come si fa a sapere chi sono?», ha detto il leader leghista. «Sono scemi sì, ma non del tutto».



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Del resto, ai tempi, non fece alcuna denuncia: «Abbiamo aspettato troppo. Abbiamo chiamato un privato per la bonifica. Non volevo far casino, tanto un’inchiesta non trova niente. Io non volevo entrare nel casino. Sono uno che tende a minimizzare» ha detto, facendo presente che, in ogni caso, ha avvisato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, «che ha mandato un po’ di suoi uomini».

 

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