I – Crolla definitivamente la testimonianza di Enrico Tironi: al momento della scomparsa di Yara, il 19enne era a casa di un amico a giocare con i videogame.

Quando le indagini sembravano giunte ad una svolta, o perlomeno che finalmente stesse emergendo qualche indizio utile a identificare una pista, si è tornati al punto di partenza. Due punti che potevano rivelarsi chiave sono crollati. Il primo riguarda la testimonianza di Enrico Tironi: il 19enne aveva rivelato di aver visto Yara parlare con due uomini poco prima della sua scomparsa.



Ma il segnale del suo cellulare era stato captato, durante l’ora del rapimento, dalla cella vicino alla casa di un suo amico, dove stava giocando con un videogame, e non da quella che interessa il quartiere dove si trova il centro sportivo nei pressi del quale la 13enne è stata rapita. Il che non significa che Tironi debba per forza aver mentito, ma che semplicemente potrebbe aver sbagliato orario. La persona che ha visto parlare con due uomini, quindi, non era Yara, come riporta l’Eco di Bergamo



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Secondo i cani molecolari, la ragazzina era stata portata nel magazzino del cantiere del centro commerciale di Mapello. Tuttavia, tutte le tracce di Dna rinvenute non hanno dato portato alcun indizio significativo, e il magazzino è stato dissequestrato. Yara, probabilmente, invece, era stata portata nel ripostiglio sotterraneo del cantiere, dal momento che i cani, giunti sul posto, sono impazziti.

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