Che significato ha quanto accaduto il 4 ottobre a Barletta? La rabbia, la vendetta, la ricerca dei responsabili, possono restituirci la vita delle cinque persone che hanno trovato la morte sotto le macerie? Lasciando che la giustizia segua il suo corso, c’è una domanda più profonda di senso a cui dobbiamo stare di fronte e su cui ci invitano a riflettere i giovani di CL Universitari di Foggia, perché di tutta questa vicenda non resti solo l’odio insufficiente a colmare un grande dolore.



Nella notte del 4 ottobre cinque persone hanno perso la vita nel crollo di una vecchia palazzina nel centro storico di Barletta, sede di un maglificio abusivo nascosto nel sotterraneo. La tragedia ha provocato la morte di quattro operaie e di una ragazzina quattordicenne, figlia dei proprietari del maglificio.

Questo fatto ha suscitato rabbia ed un profondo senso di ingiustizia per una tragedia che in fondo poteva essere evitata. Possiamo cercare un capro espiatorio che faccia da punto di fuga a tutto questo dolore, possiamo maledire la disattenzione, la mancanza di responsabilità di quelli che dovevano assicurare il rispetto delle norme ma tutto ciò non può di certo ridare la vita a quelle donne, né alleviare la sofferenza di chi resta. Tutto questo, infatti, in ultimo non basta.
Che significato ha ciò che è accaduto?
Questo fatto ci obbliga a stare di fronte alla realtà fino in fondo, a domandarci il senso della vita e della morte; ci obbliga a constatare cruentemente che non siamo noi a darci la vita e difatti non possiamo allungarcela nemmeno di un secondo!
Allora cosa risponde a questa domanda di significato? Cosa ci dà speranza?
Il Cuore dell’uomo è costitutivamente desiderio infinito di bene, di giustizia, di felicità. L’unica possibilità che questo desiderio si compia non è né che tutto vada bene e né, tanto meno, che tutto vada male, ma che Cristo è realmente risorto, e questo non è un fatto del passato ma un fatto che  continua ad accadere oggi in una compagnia umana nuova che pur nel dolore non è vinta dal dolore…



…che pur nella rabbia non è vinta dalla rabbia, ma che è luogo di speranza in quanto luogo fisico di quel Cristo che solo può compiere il Destino dell’uomo.

 

(COMUNIONE E LIBERAZIONE UNIVERSITARI  –  FOGGIA)

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