Il processo Sarah Scazzi va spostato a Potenza. No, il processo Sarah Scazzi resta a Taranto. Continui cambiamenti: la Cassazione in ultima analisi dopo che era stato accettato il ricorso dei legali di Sabrina Misseri che chiedevano, per via delle troppe pressioni ambientali e mediatiche lo spostamento del processo, adesso ha deciso che si rimane a Taranto. Rigettata dunque la richiesta di remissione del processore incompatibilità ambientale. Non esiste dunque per la Cassazione il pericolo che gli imputati, i testimoni e i giudici stessi siano condizionati nelle loro dichiarazioni o nel prendere decisioni. E’ quanto invece affermavano gli avvocati  Franco Coppi e Nicola Marseglia, difensori di Sabrina Misseri citando il caso del quasi linciaggio che avrebbe ad esempio subito Cosima Serrano al momento del suo arresto. Inizialmente anche la pubblica accusa aveva dato ragione alla difesa, chiedendo che il procedimento venisse spostato a Potenza: il clima ambientale, si era detto, avrebbe “riversato sulla serenità dei giudici di Taranto”. Da più parti si era intanto fatto notare come lo spostamento di sede di un processo sia evento rarissimo nella storia italiana: dopo la riforma dell’ordinamento giuridico infatti si ricorda un solo caso avvenuto a fine anni Ottanta. Adesso la prima sezione della Cassazione con a capo Severo Chieffi ha deciso che non esiste nessun rischio di pressione ambientale. Venerdì al tribunale di Taranto dunque la prima udienza preliminare del processo sull’omicidio di Sarah Scazzi. E’ intervenuto anche l’avvocato della famiglia Scazzi che da parte sua sostiene che i giudici di Taranto sono e saranno sereni nel loro giudizio. “Non c’era nessuna argomentazione giuridica o tecnica tale da determinare lo spostamento del processo a Potenza” ha aggiunto. Soddisfazioen anche da parte della famiglia Scazzi: proprio ieri, intervenendo al programma televisivo Pomeriggio Cinque, il fratello di Sarah, Claudio Scazzi, si era detto contrario allo spostamento, cosa che avrebbe costretto i suoi genitori a spostamenti di durata superiore anche alle tre ore per udienze che magari sarebbero durate in tutto dieci minuti. Proprio ieri, intervenendo al programma televisivo Pomeriggio Cinque, il fratello di Sarah, Claudio Scazzi, si era detto contrario allo spostamento, cosa che avrebbe costretto i suoi genitori a spostamenti di durata superiore anche alle tre ore per udienze che magari sarebbero durate in tutto dieci minuti.



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