Nuovo (ennesimo) colpo di scena nel caso Scazzi a processo ormai iniziato. A metterlo in atto uno dei protagonisti minori, accusato di concorso in soppressione del cadavere. E’ Cosimo Cosma, nipote di Michele Misseri (accusato anch’egli del medesimo reato, da quando è stato scagionato dall’accusa di omicidio). Lo ha richiesto il suo legale durante l’udienza preliminare di oggi. Si tratterebbe, secondo la richiesta, di eseguire una nuova perizia autoptica. Adesso il gup, Pompeo Carriere, dovrà far sapere se si procederà con tale richiesta, ma prima dovrà rileggere la memoria depositata dall’avvocato stesso contenente considerazioni tecniche – chimico – biologiche riguardanti il contenuto dello stomaco di Sarah Scazzi rilevato dall’esame autoptico svolte dalla biologa Valeria Scazzeri.  Che cosa si vuole sapere riesumando il corpo di Sarah Scazzi? Se nell’intestino tenue o crasso ci siano residui di cibo: in tal caso, se ci fossero, si arriverebbe a una diversa ora presunta del delitto. Secondo la difesa, poi, non sarebbe stato effettuato l’esame di uno dei polmoni per verificare la presenza o meno di acqua e neppure una radiografia del cranio della ragazza. Questo ultimo particolare è messo in relazione con quanto disse ai tempi quando si autoaccusa della morte della nipote, Michele Misseri: che cioè dopo averla strangolata, Sarah avrebbe sbattuto la tesa su un compressore. A tal proposito è intervenuto lo stesso medico legale che fece l’autopsia, lo scorso 7 ottobre, il dottor Strada. Ritiene che quanto emerse quella volta non era nulla di particolare, niente che potesse preoccuparlo. Oltre a quanto chiede l’avvocato, si è infatti tornato a parlare di segni sui polsi di Sarah che non sarebbero mai stati esaminati, segni che farebbero pensare che qualcuno prima di strangolarla l’avesse tenuta ferma con forza. Il processo ha visto fino a oggi l’accusa procedere con la sua tesi, tesi che vuole Sabrina Misseri autrice per gelosia nei confronti della cugina dell’omicidio di Sarah e la madre Cosima complice nell’omicidio. Il padre Michele Misseri insieme a un fratello e al nipote invece si sarebbe dato da fare per far sparire il corpo.



Un omicidio, dice l’accusa, maturato e compiuto completamente in ambito familiare. Sabrina non è ancora intervenuta nel dibattimento: lo ha fatto la madre definendo tutte falsità le accuse e cercando di dimostrare che alal presunta ora del delitto stava dormendo.

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