Nuovo colpo di scena sul caso della morte di Sarah Scazzi. Una foto pubblicata ieri sul Corriere del Mezzogiorno infatti getta nuovi misteri su un caso che appare davvero infinito. E’ la foto dei polsi del cadavere di Sarah che mostrano dei segni come di lividi. Ieri il medico legale che ha effettuato l’autopsia aveva detto di non aver notato nulla di particolarmente strano riguardo ai polsi della ragazzina al momento dell’autopsia stessa, ma aveva anche detto che se esiste del materiale nuovo da visionare sarebbe stato ben lieto di vederlo. Sempre ieri la difesa di Sabrina Misseri aveva fatto richiesta di riesumare il cadavere per poter effettuare una nuova perizia in modo da verificare esattamente cosa si trovasse sotto forma di cibo nel suo stomaco, cosa che avrebbe potuto cambiare l’ora della morte. Adesso arriva anche la foto dei polsi con i ilividi, come se qualcuno le avesse tenuto ferme le braccia mentre un’altra persona la stava uccidendo. Uno scenario che potrebbe aprire a nuovi spunti, anche se di fatto esiste già il sospetto e l’accusa che a tenere ferma Sarah mentre Sabrina la uccideva sia stata la madre di quest’ultima, Cosima. Secondo  l’anatomopatologo Marcello Chironi, consulente della procura della Repubblica di Taranto e responsabile del servizio di medicina legale della Asl ionica, questi segni di lesione sull’avambraccio di Sarah Scazzi merita un approfondimento. Aggiungendo: “Bisognerebbe vedere l’altro braccio ed anche la parte posteriore dell’avambraccio per dare una migliore interpretazione alla lesione che sembra avere un aspetto cordoniforme”. Anche la difesa della famiglia Scazzi si dice interessata a visionare questa foto, soprattutto con gli accorgimenti che evitino i ritocchi usati come si fa di solito dai giornali per rendere pubblicabile una fotografia di scarsa qualità. Di fatto, però, la foto non è visionaible da nessuno perché la Procura non ha fatto al momento alcuna richiesta di entrarne in possesso, ma sembra che il giornale non avrebbe difficoltà a fare avere il documento fotografico. Resta da chiedersi come ha fatto un giornale a entrare in possesso di un documento che può essere stato ottenuto solamente durante l’autpopsia di Sarah Scazzi. E allora: come mai la Procura non ne è in posesso? Chi lo ha fatto sparire e tenuto nascosto fino a oggi per farlo riapparire improvvisamente?



Qualcuno che voleva tenere nascosta la presenza di un complice, o semplicemente qualcuno che sta lucrando economicamente su un documento così importante? Sempre che in realtà l’effetto visivo del livido non sia altro che un trucco fotografico o scarsa qualità della foto stessa.

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