Santo del giorno: oggi, 6 ottobre 2011, è San Bruno – San Bruno, il santo di cui oggi la Chiesa celebra la memoria, nacque a Colonia verso il 1035. Educato a Parigi e ordinato sacerdote, dapprima insegnò teologia, ma la sua aspirazione era alla vita solitaria. Si ritirò quindi a Chartreuse, dove ebbe inizio l’Ordine dei Certosini, i quali vivevano isolati come eremiti, ma avevano momenti di preghiera in comune. Era un ordine molto severo che contemperava l’esigenza della solitudine con il conforto del cenobio. Chiamato a Roma da papa Urbano II, gli fu molto di aiuto nella condizione difficile in cui la Chiesa si trovava. Morì presso Squillace in Calabria nel 1101.
La vita di san Bruno è difficilmente imitabile dalla gran parte degli uomini e delle donne, soprattutto oggi, quando al silenzio della preghiera si sostituisce il frastuono dei mille impegni e delle molte sollecitazioni dalle quali tutti i sensi sono provocati. Perciò oggi giustamente la liturgia prega: “O Dio, che hai chiamato il tuo sacerdote san Bruno a servirti nel silenzio e nella solitudine, per la sua intercessione e il suo esempio donaci di conservare, nella dispersione della vita quotidiana, una continua unione con te”.
Nella sua lettera ai Certosini san Bruno li esorta a gioire per la grazia che hanno ricevuto nel poter vivere alla Certosa, al riparo dalle tempeste del mondo, nella sicura quiete di un luogo costruito proprio per favorire la ricerca di Dio. Ma nella stessa lettera egli non dimentica i laici, che evidentemente avevano una qualche connessione con la vita della Certosa. Ad essi egli scrive: “Esultiamo anche noi, perché interviene Dio stesso a istruirvi, a dispetto della vostra poca familiarità con le lettere. L’Onnipotente scrive con il suo dito nei vostri cuori non solo l’amore, ma anche la conoscenza della sua santa legge. Dimostrate con le opere ciò che amate e ciò che conoscete. Infatti quando con ogni assiduità e impegno osservate la vera obbedienza, è chiaro che voi sapete cogliere saggiamente proprio il frutto dolcissimo e vitale della divina Scrittura”.
Recentemente un bel film ha portato a conoscenza di molti il tipo di vita ancor oggi seguito dai Certosini. Il suo titolo è “Il grande silenzio”.
Un’altra occasione per informarsi di più sulla regola di quest’Ordine così austero è per esempio la visita alla Certosa di Pavia. All’interno del grande chiostro a destra della chiesa sono conservate le piccole abitazioni dei monaci; una è visitabile e dai dettagli è possibile sapere in concreto le modalità del vitto, della giornata, dell’arredo, del lavoro cui ogni monaco attendeva durante la sua solitaria giornata.