La tragedia di Barletta, che ha provocato la morte di cinque persone sepolte dalle macerie di un maglificio, suscita rabbia e disperazione, ma apre anche a una domanda profonda sul significato della nostra vita. E’ proprio questa seconda ipotesi quella suggerita dal volantino di giudizio del movimento di Comunione e Liberazione a Barletta.
Una piccola fiamma più forte del buio
Il crollo della palazzina in via Roma e le vittime che ha causato hanno scosso i cuori di ognuno: non è possibile l’indifferenza di fronte alla povertà e al dolore.
Si è parlato di una tragedia annunciata, di evitabilità dell’evento, di imperizia umana. Ma mentre si grida alla verità, alla giustizia, al doveroso accertamento delle responsabilità, ci accorgiamo che la prima verità che questo dramma ci chiede di riconoscere, pur all’interno di queste istanze, è che la nostra vita proviene e dipende da un altro, da un mistero profondo.
Il quadro della Madonna dello Sterpeto, rimasto appeso per ore assieme ai due crocifissi sulle rovine umane e materiali di via Roma, suggeriscono una via diversa per guardare a quello stesso dramma. Si può infatti rimanere angosciati e provati di fronte a questo crollo fisico e umano, ma allo stesso tempo lasciarsi sfidare della sguardo di Maria e di un mistero come quello di Cristo, che ci chiede di riconoscerLo anche in questo momento di grande fatica per tutti. Guardando verso un mistero così, il nulla e le macerie non costituiscono l’ultima parola su quanto accaduto, la giustizia non cede il passo al giustizialismo e alla vendetta, il perdono non diventa dimenticanza.
Come ha detto di recente Benedetto XVI: “Intorno a noi può esserci il buio e l’oscurità, e tuttavia vediamo
una luce: una piccola fiamma minuscola che è più forte del buio apparentemente tanto potente e insuperabile.
La fede in Cristo penetra come una piccola luce tutto ciò che è buio e minaccioso.
Chi crede in Gesù certamente non vede sempre soltanto il sole nella vita, quasi che gli possano essere risparmiate sofferenze e difficoltà, ma c’è sempre una luce chiara che gli indica la via”.
(Comunione e Liberazione – Barletta)