Se qualcuno pensa che dopo le dimissioni di Berlusconi ci possa essere un affievolimento della pressione giudiziaria nei suoi confronti si sbaglia di grosso. Intanto per i magistrati impegnati su quel fronte sarebbe come riconoscere, di fatto, che le loro erano scelte di natura squisitamente politica. Sarebbe davvero inaccettabile e foriero di reazioni assai dure nei loro confronti. Inoltre, se proprio la vogliamo mettere in politica, c’è sempre alle viste nel dibattito parlamentare la fondamentale riforma della Giustizia, osteggiata con forza da molti settori della magistratura, soprattutto quella inquirente.



Da qui a maggio 2012 solo a Milano sono previste oltre 40 udienze che vedranno protagonista proprio Berlusconi. Il calendario del solo processo Ruby ne vede ben 20 e passa a partire dal mese di dicembre di quest’anno e fino a primavera inoltrata del prossimo. C’è poi il processo Mills. Il 28 novembre si terrà in Aula l’attesa e importante rogatoria dell’avvocato inglese David Mills. Di recente la sua posizione processuale è cambiata, essendo il suo reato, corruzione in atti giudiziari, caduto in prescrizione. Non potrà quindi più avvalersi della facoltà di non rispondere concessa agli imputati di reato connesso e come teste dovrà quindi rispondere alle domande del pm Fabio De Pasquale. Il 5 dicembre toccherà allo stesso Berlusconi presentarsi in Aula a Milano per il processo Mills, accusato appunto di corruzione in atti giudiziari, e non potrà evitarlo adducendo il legittimo impedimento. Certo quel processo, che prevede un fitto rush finale di udienze fino a gennaio 2012, andrà senz’altro a breve in prescrizione.



Ma se l’obiettivo è di arrivare comunque ad una condanna, peraltro indubbiamente pesante, anche se in primo grado e con imminente prescrizione, il Tribunale ha già mostrato di voler correre in fretta. C’è poi il cosiddetto processo Mediaset sui diritti tv. Berlusconi è imputato per frode fiscale. Il pm è lo stesso del processo Mills, Fabio De Pasquale. Anche in questo caso il Tribunale ha fissato un calendario assai fitto e la vicenda cadrà in prescrizione molto più avanti. C’è dunque tutto il tempo per arrivare ad una sentenza di primo grado.

Ci sono poi i processi di contorno che vedono il coinvolgimento di personaggi importanti del gruppo Mediaset. Dal processo Mediatrade Berlusconi è uscito di scena con una assoluzione piena per non avere commesso il fatto, ma a breve, il 23 novembre di quest’anno, si aprirà il dibattimento con il coinvolgimento del figlio, Piersilvio, e del Presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.



 

Per non parlare del cosiddetto processo Ruby bis, imputati Emilio Fede, Lele Mora e la Minetti, che procederà parallelo a quello contro Berlusconi. Giorni fa un cronista giudiziario aveva chiesto al capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati, se ci fosse la possibilità di una trattativa che prevedesse una sorta di salvacondotto giudiziario. Bruti, seccato dalla stessa domanda, aveva risposto: “La domanda è irricevibile”.