La retromarcia del Gruppo Benetton è arrivata nella serata di ieri. C’era già chi pensava che la provocazione dei baci della campagna “UnHate” (contro l’odio) avrebbe avuto come esito naturale un ritiro di alcune delle foto shock, e puntualmente questo è arrivato dopo le reazioni del Vaticano e di alcuni Imam di Roma. La campagna in effetti osava molto, cercando di unire nel segno del “non-odio” in taluni casi il diavolo e l’acqua santa in campo economico, politico o religioso. Non era previsto il bacio tra il Dalai Lama e Hu-Jintao, ma in ogni caso il bacio tra Mahmoud Abbas e Benyamin Netanyahu (Palestina e Israele) e quello tra Kim Il-Jong e Lee Myung-Bak (Corea del Nord e del Sud) erano indubbiamente coraggiose provocazioni. La campagna si è però sgretolata con il bacio tra Benedetto XVI e l’Imam della moschea del Cairo di Al Azhar. Una reazione forse inaspettata per tempismo e decisione che ha portato gli estensori della campagna a disporne il ritiro su scala mondiale, quantomeno per quanto riguarda questo fotomontaggio. Il giorno dopo le polemiche si registra da parte del Vaticano una cauta soddisfazione per il ritiro dell’immagine, mentre decisamente più tignosa appare la reazione della comunità islamica. Addirittura un Imam della Moschea di Roma Abdul Abderraim ha annunciato che presenterà alla procura una denuncia per offesa al sentimento religioso in modo che “l’autorità giudiziaria italiana, nel pieno rispetto della laicità dello Stato, prenda provvedimenti contro simili attacchi alle religioni, sia essa quella cattolica, quella islamica o qualunque altro credo religioso”. E tutto questo nonostante l’immediato ritiro della campagna da parte di Benetton. Nelle intenzioni degli ideatori della pubblicità l’intento era ben diverso, anche se c’era certamente la coscienza di cercare di stimolare le coscienze provocando sul filo del rasoio in un contesto pubblicitario in cui per farsi notare bisogna colpire le coscienze con sempre maggior forza. “L’obiettivo della campagna è contrastare la cultura dell’odio, promuovendo la vicinanza tra popoli, fedi, culture e la pacifica comprensione delle ragioni altrui – hanno spiegato gli organizzatori – e il fatto che si parli di leader politici o religiosi è solo una semplificazione per far passare un messaggio”. A riprova di questo fatto trapela l’indiscrezione che fosse pronta un fotomontaggio che ritraeva anche Berlusconi e la Merkel nell’atto di scambiarsi il famoso bacio.
Avrebbe forse messo fine al mezzo incidente diplomatico nato dalla trascrizione di famose intercettazioni in cui il premier avrebbe definito molto poco attraente la Cancelliere tedesco (per usare un eufemismo), ma questa immagine è stata ritirata prima di essere esposta a causa della caduta del Governo. “L’obiettivo non è provocare ma usare persone che siano un simbolo attraverso il loro ruolo. Una persona che non è più alla presidenza del consiglio non è più la stessa figura per lanciare questo messaggio”, è stato il commento.