Oggi, 27 novembre 2011, la Chiesa cattolica celebra San Virgilio di Salisburgo, nato in Irlanda nel 700 e morto nella città austriaca nel 784. San Virgilio fu un monaco, ma divenne abate del monastero Achadh-bo-Cainningh. Successivamente andò a Kiersy, in Gallia, e Pipino il Breve decise poi di mandarlo a reggere la diocesi di Baviera, dove però non fu mai consacrato vescovo per ragioni politiche, dopo la morte di San Bonifacio. A San Virgilio si deve la prima organizzazione della diocesi di Salisburgo e l’evangelizzazione delle regioni slave della Carinzia, della Stiria e della Pannonia. Nato da una famiglia di nobili irlandesi con il nome di Feirgil, lascia presto l’Irlanda per la Francia, dove viene ricevuto proprio da Pipino il Breve, e successivamente viene nominato vescovo di Salisburgo nel 748 dal duca Odilone. Qui, San Virgilio diede inizio alla costruzione della cattedrale, che poi inaugurò personalmente nel 774. Riguardo alle tante polemiche con Bonifacio, l’evangelizzatore della Germania, sembra che un prete avesse battezzato, per una scarsa conoscenza del latino, un bambino con la formula errata Baptizo te in nomine patria et filia et spiritu sancta: a quel punto Bonifacio considerò nullo il battesimo, scelta che Virgilio criticò, appoggiato anche dallo stesso Papa Zaccaria, perché considerava comunque valido il sacramento impartito. Tempo dopo Bonifacio accusò Virgilio di sostenere l’esistenza degli antipodi della terra, quindi di credere che, oltre all’emisfero boreale, ci fosse anche quello australe, che dall’Equatore va all’Antartide, oltre che di stare istigando il duca Odilone contro di lui. Sulla controversia si pronunciò anche lo stesso Papa Zaccaria che, attraverso una lettera scritta il primo maggio 748, dice che «…se verrà stabilito chiaramente che costui ammette l’esistenza di un altro mondo, altri uomini sotto la terra o un altro sole e un’altra luna, convoca un concilio e caccialo dalla Chiesa, privandolo dell’onore del sacerdozio. Nondimeno, anche noi, scrivendo al duca, inviamo una lettera di convocazione al predetto Virgilio, perché si presenti al nostro cospetto e venga accuratamente interrogato; se verrà trovato in errore, sarà condannato alle sanzioni canoniche».



Dopo tutto questo tempo, ancora non si conosce la risposta di Virgilio né il risultato della controversia, che tuttavia dovette risolversi senza problemi per lui, dato che la sua nomina a vescovo di Salisburgo fu poi confermata dal papa.

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