Qualche settimana fa su Avvenire è uscito un articolo, o meglio una lettera che parlava del cavolo. Ne riporto un passaggio: “Nel mese di agosto la mia vicina di casa ha piantato i cavoli. Ne ha avanzati una decina e me li ha dati. Io non li volevo, ma lei ha insistito e allora per non buttarli via li ho piantati anch’io in un angolo del mio giardino. Non me l’aspettavo: sono diventati rigogliosi, ma questo è niente. Il vedere le foglie avvolgersi su se stesse a poco a poco fino a diventare una grossa palla soda e compatta mi ha riempito di stupore e meraviglia. Proprio così. La bellezza del cavolo è stata per me una scoperta straordinaria. Mi sono accorta che siamo circondati della bellezza e non la vediamo come talpe che grufolano nella vita senza vedere”.
Ora, la stessa cosa si potrebbe dire del cardo o del peperone, genere sul quale Bruno Lauzi scrisse addirittura un racconto per sostenere la prova provata dell’esistenza di Dio. Il fatto è che normalmente non ci accorgiamo che il mondo che ci circonda è fantastico e soprattutto è dominato da un ordine. Il libro per la famiglia Adesso, è nato per questo: per accorgerci che ci sono più cose in in cielo e in terra… che sui giornali ogni mattina, per parafrasare Shakespeare.
Nelle cene che faremo all’Artigiano in Fiera, la verza sarà in ogni caso ben presente, sia nella cucina di Matteo Scibilia sabato 10 dicembre alle ore 20, sia in quella eroica della Valtellina giovedì 8, dove merita provare il Mac, piatto a denominazione comunale di Berbenno. Ma c’è un piatto che fa parte della memoria e che piaceva moltissimo al conte Riccardo Riccardi, ovvero il ris e coj che tradotto sta per riso e cavolo. Anche questo piatto gustoso fa parte della cultura degli avanzi, ossia della genialità di mettere insieme i prodotti della dispensa con quelli dell’orto.
Detto questo, su il Sussidiario, da qui a Natale, ci troveremo a dialogare ogni giorno, con consigli e ricette che ci avvicineranno alla festa. Ecco dunque la ricetta e il filmato allegato.
Ingredienti per 2 persone
• 1 cipolla
• 1 verza media
• pancetta affumicata o fresca
• 2 filetti di pomodoro pelati
• una manciata abbondante di Parmigiano Reggiano
• 2 hg di riso
• brodo vegetale
• sale e pepe
• olio extravergine
Dopo aver tritato la cipolla, imbionditela in padella in olio extravergine e aggiungete la pancetta tagliata a cubetti. Tagliate i pomodori e poneteli nella padella, fate rosolare, seguiti poi dalla verza tagliata molto finemente. Allungate con un paio di mestoli di brodo vegetale e fate cuocere. Salate e pepate. Nel frattempo avrete cotto il riso a parte, in acqua salata calda, tenendolo al dente. Aggiungete il riso alla verza, incorporando ancora un mestolo di brodo. Impiattate la zuppa, completandola con Parmigiano grattugiato, pepe macinato e un filo d’olio extravergine.
Ricetta di Beppe Sardi • Ristorante Il Grappolo – Alessandria
https://www.youtube.com/watch?v=0PeV2B3Sbi0