Il comico e politico Beppe Grillo commenta attraverso il suo blog il disastro di Genova, con un j’accuse molto duro: «Oggi mi sento impotente. La distruzione di Genova era annunciata. E io non ho potuto fare nulla. Ho visto la mia città trasformata in fanghiglia con le auto che cadevano sul porto insieme alla pioggia e ai morti, sapendo che si poteva evitare». Comincia così la nota di Grillo, intitolata “L’Italia del Fango”, quella Italia che, continua il comico, «sta mostrando la sua faccia, il suo ghigno, il suo sberleffo. L’Italia senza giustizia che manda in galera chi denuncia». L’Italia con un parlamento «incostituzionale», presidenti di Regione «illegittimi» al terzo e al quarto mandato consecutivo, come Formigoni, Errani, Iorio. «Il cittadino –continua Grillo- è solo, senza riferimenti, senza informazione, senza rappresentanti. L’Italia del Cemento lo sta seppellendo vivo. Non c’è governo, non c’è opposizione, ma un comitato di affari che si spartisce il Paese senza vergogna. Nel prossimo Parlamento non uno di questi senatori e deputati deve presentarsi». Grillo se la prende con tutti, con Napolitano, con Bersani, che dovrebbe chiamare la sua manifestazione “Distruggere l’Italia” e non “ricostruire”, e infine con Marta Vincenzi, sindaco di Genova. In Val di Susa, commenta Grillo, «hanno arrestato due ragazze incensurate che prestavano soccorso ai manifestanti. Donne che erano lì, a Chiomonte, per evitare lo sfacelo del territorio. Erano lì anche per i morti di Genova e della Lunigiana. Chi arresteranno ora per disastro colposo? I meteorologi?». E conclude: «Persino di fronte al default dell’Italia non si arresta questa bulimia criminale, questo pasto immondo dei partiti sul corpo della Nazione. L’aria è gonfia di pioggia e di rabbia. Genova è tagliata in due come il Paese. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure». Intanto il segretario del Pd Pierluigi Bersani spezza una lancia a favore del sindaco di Genova, Marta Vincenzi, dopo le dure contestazioni di cui ieri è stata oggetto.



Ospite, infatti, della trasmissione In mezz’ora condotta da Lucia Annunziata ha, anzitutto, lanciato un appello alla ricostruzione e a far tornare Genova alla normalità: «Intanto aiutiamo». Poi, ha chiesto di non far della Vincenzi un capro espiatorio. «Può prevalere l’emozione e la sofferenza di una persona, di un sindaco è diventato un po’ automatico farne il capro espiatorio ma i nostri Comuni ora non hanno un euro. Poi vedremo come sono andate le cose», ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato come il sindaco stesso stia vivendo un dramma e che sarebbe opportuno poter approfondire le dinamiche effettive di quanto accaduto senza sparare facili sentenze sulla vita delle persone.

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