Una donna di 45 ha tentato di uccidere l’anziano convivente, di 75, avvelenandolo. Per due volte di fila. La prima venerdì, facendogli ingerire un mix di farmaci mortale. La seconda, sabato mattina, tentando di fargli ingerire, mentre si trovava ricoverato all’ospedale di Locri per la precedente assunzione tossica, tentando di fargli bere un succo di frutta miscelato con della benzina. Ma mentre stava preparando il mix velenoso, non sapeva di essere filmata dalla telecamere di sorveglianza dell’ospedale che hanno consentito carabinieri di arrestarla e di sventa il suo piano. Dal filmato delle registrazioni, si vede chiaramente che la donna, dopo aver comprato un succo di mela verde, vi versa al suo interno, mentre si nel bar dell’ospedale, della benzina. Una volta preparato il composto, si è diretta verso il reparto di geriatria dove era ricoverato l’uomo. Il quale, benché fosse in gravi condizioni, ha avuto la forza di chiamare gli infermieri. E’ intervenuto, nel frattempo, un carabiniere fuori servizio che si trovava provvidenzialmente nella stanza accanto, in visita ad un parente. La donna, fallito il suo tentativo, ha preso la borsa e ha tentato i tutta fretta di allontanarsi. Tuttavia, il carabiniere è riuscito a fermarla.
Una volta giunti sul posto i rinforzi, è stata accompagnata in caserma dove è stata perquisita. Nella sua borsa è stata rinvenuta una pistola giocattolo a tamburo calibro 38 con 5 colpi a salve. Non è noto, tuttavia, che utilizzo avesse intenzione di farne. Stando alle prime ricostruzioni, la donna non avrebbe tentato l’omicidio per una questione di soldi e di eredità. L’uomo, infatti, non dispone di un ingente patrimonio. E,del resto, alla sua morte non avrebbe avuto diritto a prender parte all’eredità. La donna a rivelato che veniva maltrattata e, quindi, voleva semplicemente la sua morte. Il convincente non sarebbe morto al primo tentativo di avvelenamento grazie ad un’incredibile resistenza. Il mix di farmaci gli era stato sottoposto con la scusa di curare un’alterazione da febbre. Il giorno successivo, invece, a impedirgli di bere il succo, ha contribuito il fatto che i medici gli avevano imposto un regime di dieta ferrea.