La Chiesa Cattolica celebra oggi i cosiddetti Santi Quattro coronati, ovvero i martiri Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio. Morirono nel 304 patendo la persecuzione sotto l’imperatore Diocleziano e vengono ricordati assieme a Simplicio, giustiziato per averne ricomposto le spoglie. I quattro praticavano il cristianesimo clandestinamente a Sirmio, nella Pannoia romana, regione attualmente comprendente il nord dell’Ungheria, il nord della Croazia e parte della Slovenia. L’imperatore, che in vecchiaia si era aveva preso ad abitare a Spalato, in Dalmazia e si dedicava alla realizzazione di opere architettoniche, un giorno, si recò nella zona per acquistare dei marmi per i suoi palazzi. Chiese loro, che erano di professione, scalpellini, di realizzare una serie di statue ed effigi.
I quattro, nel loro mestiere, erano insuperabili e ammirati da tutti. E, di conseguenza, suscitavano anche l’invidia di molti colleghi. Che definivano i loro segni di croce, le preghiere e i cantici come gesti magici, dai quali derivava la loro bravura. Sta di fatto che Diocleziano era particolarmente interessato alla loro arte. Accettarono tutte le commissioni. Pare, tra le altre cose, la raffigurazione di un carro trainato dal sole. Tuttavia, quando gli chiesero di scolpire una statua di Esculapio, dio della medicina, presero tempo, intenzionati a rifiutarsi di farlo.
Pare che l’imperatore pazientò. Ma nel frattempo, le invidie nei confronti dei quattro erano tali che innescarono il processo a loro carico. Confessando l’appartenenza alla religione cristiana, furono fatti flagellare dal tribuno militare Lampedio perché abiurassero. Per aver conservato la fede, vennero rinchiusi in casse di piombo e gettati in mare. Simpliciano, un loro compagno di lavoro, anch’egli cristiano, ne recuperò i corpi per dargli degna sepoltura. Scoperto, fu condannato a morte. Nel medioevo, furono venerati come i santi patroni degli scalpellini, dei muratori e delle corporazioni edili. A loro è intitolata una chiesa romana sul monte Celio, la parrocchia dei Santi Quattro Coronati, risalente al IV secolo, e divenuta basilica e titolo cardinalizio per volere di papa Leone IV, nel VII secolo.
Talvolta si usa indicare con il medesimo titolo i santi Secondo, Carpoforo, Vittorino e Severiano. Furono quattro soldati romani che facevano da scorta a Diocleziano. Furono martirizzati dall’imperatore, sulla via Appia perché si rifiutarono di adorare il dio Esculapio.