Non hanno alcuna intenzione di gettare la spugna i familiari di Roberto Straccia, il giovane di 24 anni originario di Moresco (Fermo), studente all’università di Pescara, scomparso nel lo scorso 14 dicembre, senza lasciare traccia, dopo aver lasciato il suo appartamento di Pescara per andare a correre. «Unitevi a noi e rafforzate la nostra preghiera perché arrivi fin lassù», ha chiesto il papa di Roberto, afflitto più che mai per non essere riuscito a trascorre con il figlio il pranzo di Natale. «Il nostro obiettivo era portarlo a casa per il pranzo di Natale e non ci siamo riusciti», ha dichiarato la sorella di Roberto, ribadendo che non smetteranno mai di cercarlo. E che, molti suoi amici di Pescara, non appena rientreranno dalle festività, riprenderanno anch’essi le ricerche. La sorella ha concluso facendo sapere che la speranza della famiglia è, per lo meno, quella di poterlo riabbracciare almeno per il 28 dicembre, il giorno del suo compleanno. Anche la madre, con la voce spezzata dal pianto, ha fatto sapere che lo stanno aspettando. Il giovane, il 14 dicembre, era uscito dall’appartamento nel quale si abita con 3 coinquilini e che si trova in via Teofilo D’Annunzio. Il giovane è uno sportivo, solito giocare a calcio anche 4 volte la settimana, e per lui non faceva freddo. Aveva seguito il medesimo percorso di sempre. Aveva raggiunto il porto turistico, oltrepassato il Ponte sul Mare e corso per circa re chilometri sino alla Nave di Cascella, la scultura situata in Primo Maggio. Poi, era tornato indietro. Una telecamera di sorveglianza ha ripreso lo studente per l’ultima volta prima che sparisse nel nulla. Due dei tre potenziali testimoni, inquadrati dopo di lui, hanno detto di non ricordare alcunché. Lo stanno cercando almeno una quarantina di persone. Sono stati tappezzati di volantini anche i vicini comuni di Montesilvano e Francavilla, zone in cui, anche oggi, i volontari e le forze dell’ordine lo hanno cercato. Tra le ipotesi, si pensava che avesse evitato di transitare lungo il Ponte sul Mare onde evitare le raffiche di vento e si sia diretto verso la zona del porto.
Tuttavia, la zona è monitorata da ben tre telecamere, che avrebbero di certo rilevato la sua presenza. E’ sempre meno probabile, invece, l’ipotesi di sequestro, mentre non è escluso che possa esser stato aggredito per i motivi più disparati.