Fine anno, stagione degli oroscopi. Mai come a fine di un anno infatti la gente corre in cerca delle predizioni astrologiche sull’anno che sta per arrivare. Fenomeno sempre di massa, quello degli oroscopi raggiunge picchi straordinari in previsione di un nuovo anno da vivere: tutti infatti vogliono – o vorrebbero – sapere quello che li aspetta, ovviamente sperando che le cose predette annuncino dodici mesi migliori di quelli appena conclusi. Ma perché e cosa è esattamente un oroscopo? Si tratta di uno studio inizialmente scientifico dettato dalla posizione degli astri e delle stelle al momento in cui si verifica un evento. L’interpretazione però con lo scopo di predire il futuro è completamente arbitraria e per nulla scientifica. Si vuole cioè far credere che la predizione sia tratta dalla posizione dei pianeti e dello zodiaco in modo tale da influenzare il futuro. Per il professore Alessandro Meluzzi, contattato da IlSussdiario.net, “il fenomeno dell’astrologia è antico come la civiltà umana, corrisponde al bisogno inesauribile dell’umano di cercare di prevedere il futuro”.



Professore, secondo lei fa bene la gente a pensare che il futuro sia prevedibile?
Naturalmente il futuro non è prevedibile perché è il risultato di un complesso di concause che vanno da un lato dal caos degli eventi esterni a noi i quali per chi crede in Dio sono inseriti all’interno di un grande disegno cosmico. Per chi non  crede in Dio invece sono il risultato di un gioco combinatorio di diverse probabilità.
Dunque voler sapere il futuro è una sorta di fuga dalla realtà?
C’è un altro fattore ben più significativo, con cui l’uomo ha più difficoltà a misurarsi, e cioè il libero arbitrio. La vera possibilità cioè della nostra coscienza di determinare il nostro futuro. Giustamente un grande filosofo della scienza, Popper, ha detto una frase formidabile che vale la pena riprendere. “Il modo migliore per prevedere il futuro è quello di prepararlo”. Avere cioè una attitudine attiva nei confronti di ciò che accade.
Però un sacco di gente vuol sentirsi dire il proprio futuro.
E’ un bisogno legato al pensiero magico e anche infantile di prevedere il futuro e dunque di predeterminarlo con il pensiero magico. E’ una di quelle forme di superstizione in qualche modo fisiologica e corrisponde al tentativo di esorcizzare l’angoscia e la paura del futuro e dell’ignoto e quindi di poter avere un binario nel quale incamminarsi. In fondo persino un pensatore teologico molto robusto come San Tommaso d’Aquino ha detto una frase che a noi può sembrare persino un po’ ridicola, e cioè “astra inclinant sed non necessitant” che vuol dire che gli astri non predicono in maniera deterministica, ma danno comunque una inclinazione.
Ad esempio sui fenomeni naturali.
Tommaso credeva che gli astri dessero una “inclinazione”. Cosa vuol dire: che gli astri influenzino la messa in conserva delle marmellate o il taglio dei capelli o il fenomeno delle maree o la semina, è fuori di discussione. Però questa è una cosa diversa dall’astrologia anche se si dice che quello che avviene grazie agli astri una qualche influenza sulla natura ce l’ha. Questo naturalmente non ha niente a che vedere con quanto si legge negli oroscopi e che fanno parte talvolta di un pensiero magico superstizioso che se esaltato troppo diventa una forma di idolatria.



In che senso?
Quando l’uomo smette di credere in Dio non è vero che diventa ateo o miscredente, diventa solitamente idolatra, finisce con il credere in tutto. Se l’uomo non crede nel Dio dei cristiani finisce con il credere in qualsiasi cosa.
In conclusione, negli oroscopi si cercano rassicurazioni.
Nella stragrande maggioranza delle situazioni è soprattutto un gioco e quindi le persone ci credono con un pensiero ambivalente, l’ambivalenza è crederci e non crederci. Per dirlo con la battuta famosa di  un comico “Non sono superstizioso perché porta sfortuna”. E’ un paradosso perché gli uomini hanno un comportamento paradossale con il pensiero magico. Però direi che più che una rassicurazione personale cercano una speranza e quindi tendono a esorcizzare gli oroscopi negativi che in realtà sono pochissimi perché gli astrologi  se emettessero autistici negativi finirebbero nel motto crepi l’astrologo.
Gli astrologi preferiscono dare responsi rassicuranti.
Infatti. Persino il grande Cicerone diceva non so come fa un àuguri, quelli che traevano auspici dalle viscere degli animali, a non ridere quando incontra un altro àuguri. Nonostante questo gli uomini hanno un tal bisogno di essere rassicurati, ma anche di giocare con questo pensiero che gli oroscopi li leggono in pratica un po’ tutti. Ripeto però che un qualche tipo di pericolo di esaltazione eccessiva del pensiero magico c’è, i maghi in Italia fatturano centinaia di milioni di euro con grandi danni per le persone che vi si affidano, è un pericolo psico sociale molto grande.

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