Era “Il concerto per gli alluvionati” voluto dal genovese Beppe Grillo per la città di Genova colpita dalla disastrosa alluvione del mese scorso. Ma le cronache oggi parlano del clamoroso ritorno di Adriano Celentano su un palco, dopo 14 anni di assenza. L’evento si è tenuto al PalaCep Pianacci, nella periferia genovese davanti a quasi duemila spettatori, il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza a favore di quanti sono stati colpiti dall’alluvione. Come sempre, Beppe Grillo non ha tenuto a freno la sua vena polemica, ad esempio quando ha attaccato la Siae, la società per i diritti degli autori che anche in caso di concerti di beneficenza chiede sia pagata la tassa sugli spettacoli: “E la Siae voleva pure i soldi, ma vaffa…” ha detto. Al concetto hanno preso parte anche Biagio Antonacci e Gino Paoli. Il momento clou è stato ovviamente quando Adriano Celentano ha preso in mano il microfono e si è esibito nella sua classica Il ragazzo della via Gluck, brano a difesa dell’ambiente composto in tempi non sospetti, gli anni Sessanta. Biagio Antonacci ha invece aperto la sua esibizione con un omaggio a Bruno Lauzi, celebre cantante genovese scomparso da tempo, mentre ha voluto sottolineare che l’evento non era beneficenza, ma solidarietà. Per Gino Paoli brani invece come Senza fine e Sapore di sale. Adriano Celentano infine che aveva detto inizialmente che non voleva cantare, ha invece cantato, commuovendo pure: “Sono 14 anni che non salivo su un palco. Ma vi prometto che tornerò” ha detto il molleggiato. Il quale ha rilasciato anche un commento politico provocatorio, dicendo che i giovani di oggi sono degli schiavi e che la politica ha massacrato l’Italia. I giovani, ha detto, sono schiavi degli immobiliaristi, degli imprenditori, degli industriali che quando perdono un centesimo di profitto non hanno scrupolo a lasciare a casa migliaia di operai. E ancora: “Non potete sognare  per la destra corrotta colpevole di aver massacrato l’Italia e per la sinistra che quanto a corruzione non ha niente da invidiare alla destra. I governi politici o tecnici si devono convincere che la cosa più divertente per un politico è agire per il bene del Paese”.



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