Pomeriggio cinque ha intervistato in esclusiva Anna, la supertestimone, amica di Sarah e – soprattutto – di Sabrina, la quale le avrebbe confidato, quel fatidico 26 agosto in cui la giovane di Avetrana  fu uccisa, particolari determinanti.

«Alle 8 arrivai da Sabrina che mi disse di avere un gran mal di testa, le chiesi di rimanere con lei fino all’arrivo della mamma ma lei mi rispose che stava arrivando Sarah, che si presenta a casa alle 9.05 ed era molto triste», racconta Anna. «Le chiesi cosa avesse ma Sarah non mi rispose e Sabrina mi disse di lasciarla stare che era sempre così…. Non mi voleva dire che cosa le fosse successo, e Sabrina mi congedò subito, io girandomi guardai Sarah che non disse ancora niente».



Due giorni dopo, quando emerse il caso, alla inquirenti che chiedevano a Sabrina notizie su Sarah utili al suo ritrovamento, Sabrina disse che la giovane, il 26, era molto allegra. «Quello che ho detto ho detto»: così si giustificò Sabrina con Anna. Quando Michele Misseri, il padre di Sabrina, fu arrestato, «alle 23.30 andai da lei e vidi Sabrina correre dentro al  giardino dicendo “L’hanno incastrato, l’hanno incastrato”». Anna non capiva, pensava che Sabrina intendesse dire, semplicemente, che avevano dato la colpa al padre. Ma la ragazza aggiunse: «papà ha parlato, anche io dopo sette ore in caserma avrei potuto dire di aver ucciso Sarah e dove l’ho messa ma io non l’ho fatto, non sono mica  stupida….».



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Inizialmente Anna non diede particolare importanza alla questione, pensando che si trattasse di un semplice sfogo. Quando tuttavia si recò in caserma per raccontare l’episodio capì che si trattava di un elemento determinante. «Ora non so più che pensare. se veramente hanno fatto una cosa del genere, non hanno mai mostrato di essere arrabbiati con Sarah, di averla picchiata…», dice la donna. «Sabrina innamorata di Ivano? Si parlava di lui perché ne era innamorata pazza, e Sarah diceva sempre di chiamarlo, di dirgli che lei stava male e che era innamorata ma Sabrina non  voleva diceva che era lui che doveva capirlo, ma metterei la mano sul fuoco che non è stato per gelosia», aggiunge Anna. Sul fatto che Sarah possa esser stata uccisa in casa, infine, commenta: « Potrebbe essere così, perché la porta dell’orto era sempre aperta e Sabrina mi diceva che non scendeva mai giù, perché aveva paura  e non c’era una luce. Ma per prendere un po’ di luce questa cantina la lasciavano aperta».