Vittorio Emanuele risponde alle accuse mossegli contro dal Fatto quotidiano, che ha pubblicato un video in cui si vanta di essersi beffato dei giudici che lo hanno assolto.
Vittorio Emanuele di Savoia accusa il Fatto quotidiano di «giustizia ad orologeria». Il video pubblicato che lo mostra vantarsi di essersi fatto beffe dei giudici a proposito dell’omicidio di Dirk Hammer non dimostrerebbe alcunché. Le registrazioni, dice, «sono già da tempo a disposizione» e «non aggiungono una virgola a quanto già noto e da tempo rappresentato».
Vittorio Emanuele, parla del video registrato durante la permanenza di Vittorio Emanuele nel carcere di Potenza nel 2006, durante l’inchiesta su vallettopoli in cui era coinvolto. «A causa del mio traumatico arresto», spiega, gli erano state «somministrate ingenti dosi di sedativi, necessari per il mio stato di ansia, che mi hanno provocato uno
stato di grave confusione».
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Stando alla sua versione dei fatti, le frasi tra di loro erano «sconnesse con lunghe parti di parole incomprensibili o di pause che rendono impossibile il collegamento dei vari spezzoni con cui si vorrebbe accreditare la tesi dell’ammissione di colpa».
Inoltre il video sarebbe stato «artificialmente montato con ben sette spezzoni diversi per tentare di dare senso compiuto alle frasi». Intanto, Vittorio Emanuele fa sapere di aver dato incarico al suo avvocato di procedere «in ogni sede rispetto a coloro che volessero accreditare fatti o versioni diverse, o insinuare che da parte mia mai si sia riconosciuta una colpa per l’evento».