Si celebra oggi come santo del giorno san Cesario. L’etimologia del suo nome riconduce a una famiglia romana e significa di dignità imperiale. L’emblema con cui è rappresentato è il bastone pastorale. San Cesario nacque nel 470 da una famiglia gallo-romana di limitate risorse, a vent’anni diventò monaco a Lérins, il monastero che sorge sull’isola francese di fronte a Cannes.
Qui san Cesario si dedicò agli studi finchè il vescovo Eonio di Arles lo inviò in un altro monastero a riportare ordine. Morto Eonio, divenne vescovo di Arles, l’antica città sul Rodano, capitale della Gallia romana dal 395 fino alla caduta dell’Impero d’Occidente ora in una situazione abbastanza difficile per i cristiani, in quanto sotto il dominio dei Visigoti ariani. Cesario si distinse per il suo zelo pastorale, il coraggio e la grandezza del suo animo. Si dimostrò molto attivo e dinamico in campo politico e sociale; convocò concili locali e sinodi per affrontare problemi di dottrina, e anche interni alla Chiesa, come l’organizzazione e la disciplina ecclesiastica.
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Per aiutare i più indigenti decise anche di vendere i tesori della Chiesa. La sua opera più degna di nota è l’ospedale che fece costruire ad Arles, il più importante di tutta la Gallia. La tradizione ne parla anche come un ottimo predicatore, tanto che i suoi sermoni vennero ripresi anche in seguito. Il vescovo fu autore della Regola per un monastero femminile. Morì nel 543 e i suoi contemporanei già lo dicevano santo.