Le foto relative al Caso Ruby esisterebbero ma, spiega Edmondo Bruti Liberati, non sono penalmente rilevanti.
Esisterebbero, alla fine, foto relative al caso Ruby. Secondo diversi media, ben più delle intercettazioni queste rappresenterebbero il vero incubo del premier Silvio Berlusconi, indagato per concussione e prostituzione minorile. La conferma della loro esistenza e, al contempo, (forse) la rassicurazione che in esse non appaia nulla di compromettente per il presidente del Consiglio arriva proprio dal procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati. Che ha dichiarato: «Le foto che abbiamo visto per il momento sono assolutamente irrilevanti ai fini dell’inchiesta».
Intanto gli investigatori continuano a setacciare telefonini e computer sequestrati alle ragazze, alle ricerca di file, probabilmente, piccanti e penalmente rilevanti.
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Il procuratore ha anche reso noto che la richiesta di rito abbreviato per Berlusconi «arriverà non prima di lunedì», precisando che nel week end saranno affrontati gli ultimi dettagli tecnici per capire se chiedere il giudizio immediato solo per il reato di concussione e anche per quello di prostituzione minorile. «Siamo stati attenti ai soldi dei contribuenti», ha sottolineato Bruti Liberati, spiegando che le persone coinvolte nell’inchiesta sono una 40ina e che per le intercettazioni sono stati spesi in circa 26 mila euro.