Dai primi risultati che emergono dagli esami autoptici effettuati sul corpo di Yara Gambirasio, sembra che oltre alle sei ferite di coltello di cui si era già parlato, ce ne siano altre. Sarebbero diversi i colpi di arma da taglio in particolare su braccia e polsi, segno probabilmente di un estremo tentativo di difendersi.
E’ esclusa la violenza sessuale. Gli esami però non sono ancora finiti e non c’è ancora il risultato ufficiale. L’anatomopatologa Cristina Cattaneo responsabile degli esami che si stanno svolgendo, ha rilasciato una breve dichiarazione stamattina, martedì 1° marzo, dopo la conclusione dell’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio. Si è però rifiutata di rispondere alle domande dei cronisti. «Io ho il veto assoluto, non posso e non voglio dirvi nulla su questa vicenda, perché è a rischio anche la credibilità di quello che dirò poi un domani». A dispetto dell’insistenza dei cronisti, Cattaneo non ha voluto violare il velo di riserbo attorno al quale ha avvolto gli esiti del suo lavoro.
«C’è un magistrato competente su questo caso – ha aggiunto -, chiedete a lei, è l’unica persona che può dire qualcosa: io non posso dire nulla, perché, come voi capite, ho un mestiere da difendere». Ieir sera oltre 2mila persone hanno partecipato alla veglia a Brembate Sopra in ricordo di Yara. «In questa cappella – ha spiegato il parroco di Brembatre Sopra, don Corinno Scotti – i nostri nonni andavano a pregare quando il paese era colpito da calamità. Noi preghiamo per la nostra piccola Yara». Oggi il consiglio regionale della Lombardia ha osservato un minuto di silenzio in ricordo della piccola uccisa.