Le indagini sarebbero ad una svolta. Sul corpo di Yara è stato trovato del Dna umano, probabilmente maschile, di una persona estranea al nucleo familiare e alla cerchie ristretta di conoscenti.
Dalle indagini è emerso un elemento che nelle prossime ore potrebbe risultare decisivo; sul corpo di Yara Gambirasio è stato ritrovato il dna di un uomo. Le particelle organiche rinvenute sono state definite “interessanti”, e apparterrebbero ad una persona estranea, non facente parte del gruppo familiare né della cerchia ristretta di amici. Nel frattempo. Viene ulteriormente procrastinata la data in cui saranno celebrati i funerali della piccola di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre scorso, dopo essersi allenata nel centro polisportivo della sua cittadina, dove era considerata una promessa della ginnastica.
I genitori si sono recati presso la Procura di Bergamo per chiedere quando sarebbe stato restituito loro il corpo della piccola, ma gli è stato risposto che non sarà possibile celebrare le esequie neanche la prossima settimana. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, allunga i tempi necessari per i riscontri scientifici.
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«Ci vorranno settimane. I risultati non sono definitivi. Gli accertamenti sono ancora in corso e gli esami non sono ancora completati» aveva dichiarato ieri il pm di Bergamo Letizia Ruggeri, titolare dell’inchiesta sull’omicidio.
La scientifica ha, inoltre, a disposizione i campioni genetici di 50 persone differenti, prelevati a loro insaputa da tazzine, sigarette o bicchieri, che dovranno essere confrontati con il materiale rinvenuto sul corpo di Yara. Dato il metodo con il quale il Dna è stato raccolto, eventuali riscontri non potranno essere usati come prova nei contro gli indiziati; tuttavia si tratterà di fattori importanti per indirizzare le indagini verso la pista giusta. Nel frattempo, degli investigatori, arriva la conferma: «Nessuna violenza sessuale», mentre «Sulle altre indiscrezioni non c’è nessuna conferma».