La notizia aveva fatto inorridire: c’era un serial killer, in provincia di Milano, ma di cuccioli di gatti. Ne avrebbe fatti fuori circa 120, tutti allo stesso modo, cioè rinchiudendoli in sacchetti di plastica e depositandoli davanti a una villa della zona di via Barbiano nel suo paese, Cassinetta di Lugagnano.



Diverse persone da tempo infatti la indicavano e sospettavano come possibile autrice della strage. Il rituale, sempre identico, delle uccisioni aveva infatti fin da subito fatto pensare a un unico responsabile del gesto. L’associazione Aidaa in difesa degli animali aveva anche messo una taglia di 6mila euro sulla persona che faceva ciò. La strage era durata per circa due anni. La donna si impadroniva di intere cucciolate di gattini e poi procedeva a ucciderli. Il motivo non è ancora stato accertato. “Ora stiamo facendo le ultime verifiche e gli ultimi accertamenti incrociati ma siamo certi di aver individuato la responsabile di questo massacro – dice Lorenzo Croce, presidente di Aidaa.



“Quello che al momento ci preme è evitare che questo fatto possa ripetersi, quindi decideremo assieme ai legali il percorso da seguire sia nei confronti della donna responsabile di questo eccidio, sia anche per la messa in sicurezza della colonia felina partendo dalla sterilizzazione delle gatte femmine presenti. E ci confronteremo con chi di dovere per evitare che questa donna possa ripetere simili orrori”. Nessuno delel persone che avevano indicato la donna ha voluto ritirare la taglia che era stata offerta.

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