Si festeggia oggi come santo del giorno Carlo il Buono principe danese e martire. Era il quarto figlio del re danese San Canuto IV, anch’egli martire, e di Adele o Alice di Fiandra, figlia di Roberto il Frisone. Quando aveva solo cinque anni morì suo padre e Carlo fu condotto a Bruges alla corte del nonno materno, il conte delle Fiandre, dove divenne cavaliere. Il beato Carlo il Buono partì dunque per la crociata in Terra Santa insieme a suo zio Roberto di Gerusalemme.



Tornò vivo nelle Fiandre, riportando tuttavia numerose ferite. Già prima della sua ascesa al trono nel 1119 il beato Carlo era noto per la sua dolcezza ed equità. Tuttavia egli si trovò ad affrontare molte difficoltà: innanzitutto, la contessa Clemenza, madre del defunto conte Baldovino, essendo favorevole a Guglielmo d’Ypres, organizzò una lega di principi che dichiararono guerra al beato Carlo. Egli riuscì a sconfiggere i nemici e il suo nome si fece sempre più famoso e temibile quando, come vassallo del re di Francia, venne in suo aiuto quando l’imperatore Carlo V invase la Champagne nel 1123.



Finite le guerre che avevano afflitto il suo regno, seppure ne era stato in certo modo costretto, il beato Carlo il Buono fece in modo di mantenere la pace e la giustizia nel suo regno, proclamando la “tregua di Dio”, in modo che cessassero le risse tra i suoi sudditi.

Condusse un’esistenza austera, avversa a ogni fasto si prodigò molto nella carità verso i più poveri: per questo ridusse i propri dipendenti al fine di diminuire le imposte del popolo ed aumentò lo stipendio ai proprio fattori. Quando nel 1125 le Fiandre e la Piccardia furono colpite da una terribile carestia il beato Carlo sfamò ogni giorno cento poveri a Bruges e volle che ugualmente accadesse in ciascuno dei suoi castelli.



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Quando l’imperatore del Sacro Romano Impero morì senza lasciare eredi, venne proposta l’elezione proprio del beato Carlo il Buono, ma egli consigliandosi con i propri baroni decise di rinunciare, perché le Fiandre non perdessero una guida così valida. Gli fu offerta anche la corona di Gerusalemme, quando Baldovino fu imprigionato dai turchi, ma egli rifiutò pure questa.

Pur nella sua bontà e modestia, il beato Carlo il Buono si trovò accerchiato da molti nemici che congiurarono e riuscirono a ucciderlo il 2 marzo 1127. Quel giorno il beato Cralo, dopo essersi dedicato ad assistere io bisognosi, andò a messa nella chiesa di Saint-Donatien, accanto al suo palazzo. Fu qui che i congiurati lo colpirono a tradimento, in un luogo sacro, guadagnando al beato Carlo la corona del martirio. Le sue reliquie entrarono a far parte del tesoro della cattedrale di Bruges.