Al programama condotto da Federica Panicucci, oggi in esclusiva un intervento di don Corrino Scotti. E’ il parroco di Brembate Sopra, il paese di Yara Gambirasio. Il sacerdote ha sempre seguito da vicino la vicenda, uno dei pochi insieme al sindaco della cittadina ad avere avuto contatti personali con i genitori di Yara.
Nei giorni scorsi, doppio ritrovamento del corpo della ragazzina, il parroco aveva rilasciato dichiarazioni molto forti, che avevano anche suscitato un po’ di scalpore. Aveva infatti detto che “il mostro è tra noi”, indicando chiaramente di sospettare di qualcuno appartenente alla comunità cittadina. Dalle ultime indagini le sue parole sembrano trovare conferma, gli investigatori infatti hanno lasciato trapelare che l’assassino doveva essere una persona che Yara conosceva e di cui si fidava, tanto da accettare un passaggio sulla sua macchina.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Mattino Cinque, Don Corinno ha detto: “Con quelle parole intendevo una cosa diversa ovvero che in noi c’è il male. C’è una solidarietà nel bene, grazie a Dio ma c’è anche una solidarietà nel male che ci fa diventare cattivi. Magari avessi potuto sapere qualcosa di più concreto da dire. Purtroppo abbiamo passato tre mesi di ansia, di smarrimento che è finita nel peggiore dei modi… come non ci saremmo mai aspettati. Yara è stata nelle mani orrende, oscene, tremende di questi che l’hanno rapita ma Yara è sempre stata nelle mani di Dio. Il mio compito è quello di far prevalere la speranza, la fiducia, la solidarietà”
Il parrocco conclude l’intervista lanciando un appello a chi ha ucciso Yara: “Se hanno ancora un briciolo di coscienza, di umanità, trovino la maniera di parlare per finire questo incubo, questa tragedia.”