Il gip di Catanzaro ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta aperta dall’ex pm Luigi de Magistris, oggi rappresentante politico del’Italia dei valori.

Il gip ha definito “lacunoso”, dunque inesistente, il castello accusatorio su cui si basava l’inchiesta su l’ipotesi di un comitato d’affari e di una cupola di magistrati che per anni avrebbe operato in Basilicata. L’inchiesta si occupava della regione Basilicata, da cui il nome di “toghe lucane”. In totale trenta archiviazioni per i trenta indagati. L’inchiesta non ha retto neppure l’udienza preliminare, tutto svanito e tutto evidentemente non esistente o non basato su alcuna prova concreta. Tra gli indagati, c’erano l’ex governatore lucano, ex sottosegretario del governo Prodi, Filippo Bubbico (Pd); l’ex membro del Csm, ex senatore di An, Nicola Buccico; cinque magistrati: l’ex procuratore generale di Potenza Vincenzo Tufano, l’ex procuratore aggiunto Gaetano Bonomi, l’ex pm della dda (oggi al tribunale di Roma) Felicia Genovese, l’ex presidente del tribunale di Matera Iside Granese, il procuratore capo di Matera Giuseppe Chieco.



De Magistris in realtà du subito sollevato dall’inchiesta e trasferito a Napoli, ma il pm che ne prese il posto nella conduzione dell’inchiesta, Vincenzo Capomolla, invece di chiedere il rinvio a giudizio degli indagati ne chiese l’archiviazione. Adesso il gip di Catanzato Maria Rosaria di Girolamo ha rilevato la inesistenza di “un qualunque accordo criminoso”. Inoltre, non ci fu nessuna interferenza sul pm Henry John Woodcock, come invece intendeva l’inchiesta di de Magistris. Il quale al momento non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione sul fallimento della sua inchiesta.



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