Morte di Carlo Giuliani, G8 di Genova del luglio 2001. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha assolto l’Italia da qualunque colpa relativa alla morte del giovane, rimasto ucciso durante gli incidenti tra manifestanti e forze dell’ordine.
Per la Corte, le autorità del nostro Paese non possono essere accusate di alcuna responsabilità per la morte di Giuliani. Il ricorso alla Corte europea dei diritti umani era stato presentato nel giugno 2002 dalla sorella e dai genitori del giovane. I quali intendono proseguire la loro battaglia: «Siamo pronti anche ad una causa civile – spiega il padre di Carlo -, non per rifarci sul carabiniere, ma per aprire l’unica possibilità che ci rimane affinché ci sia un dibattimento pubblico». Il ricorso della famiglia Giuliani accusava le autorità italiane di essere responsabili di fatto della morte del giovane. Il carabiniere che aveva sparato, Mario Placanica, secondo i Giuliani, aveva fatto un uso sproporzionato della forza. Ma la causa principale sempre secondo i Giuliani, era l’inadeguata organizzazione delle forze dell’ordine durante la manifestazione di Genova. Non ci sarebbe poi stata una inchiesta adeguata sulle cause della morte. In questo senso, per questo ultimo dato, la Corte europea ha dato parzialmente ragione alla famiglia Giuliani.
Ha invece assolto completamente Platanica: agì per legittima difesa, hanno sentenziato i giudici europei. Il verdetto peraltro non soddisfa neanche il governo italiano. L’intero caso sarà rivisto davanti alla Grande Camera. Carlo Giuliani era rimasto colpito da un colpo di arma da fuoco sparato dal carabiniere Platanica mentre con un estintore cercava di assaltare la camionetta dei carabinieri su cui si trovava il Platanica. La camionetta era rimasta bloccata nel tentativo di fuggire dai violenti assalti dei manifestanti.