Si celebra oggi come santo del giorno santa Caterina di Svezia, nome con cui è più conosciuta Catarina Ulfsdotter. Era la figlia secondogenita di otto della grande mistica santa Brigida, cui si deve una grande influenza nella letteratura e in generale nella scultura svedese. Nacque nel 1331, e ancora molto giovane sposò Edgarvon Kyren, nobile di discendenza ma soprattutto d’animo.
Egli acconsentì al desiderio della ragazza di osservare il voto di continenza, e fece lui lo stesso. A 19 anni Caterina raggiunse la madre a Roma in occasione dell’Anno santo, per aderire alla vita religiosa condotta da santa Brigida e ai suoi pellegrinaggi. Al soggiorno romano si deve un elemento dell’iconografia di santa Caterina: il cervo che le viene spesso rappresentato accanto; infatti, narra la leggenda, più volte sarebbe comparso misteriosamente questo animale per trarla in salvo. Alla morte della madre, santa Caterina di Svezia ne riportò in patria la salma e, nel 1375, entrò nel monastero di Vadstena, comunità creata proprio da santa Brigida, sotto la regola di S. Bernardo di Chiaravalle. Qui nel 1380 santa Caterina di Svezia venne eletta badessa.
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Tornata di nuovo a Roma, dove sua madre fu canonizzata, sempre secondo la tradizione, Caterina avrebbe salvato in modo miracoloso la città dalla piena del Tevere, che aveva già abbattuto gli argini.
A testimonianza di questo evento anche un dipinto conservato nella cappella a lei dedicata nell’abitazione di piazza Farnese. Santa Caterina morì il 24 marzo 1381. Papa Innocenzo VIII ne permise la traslazione delle reliquie; per universale volontà del popolo venne acclamata santa e festeggiata da allora nel giorno anniversario della morte.