Berlusconi si è presentato, stamattina, all’udienza preliminare per il processo Mediatrade. Poco prima si era definito l’uomo più imputato dell’universo e della storia.
Berlusconi, come aveva annunciato, questa mattina è comparso, a Palazzo di Giustizia, a Milano, di fronte al gup Maria Vicidomini per l’udienza preliminare in cui si sarebbero dovute costituire le parti e stilare il calendario delle prossime udienze in merito al processo Mediatrade. Si tratta del procedimento in cui il premier è imputato, con le accuse di frode fiscale e appropriazione indebita per presunte irregolarità nell’acquisizione dei diritti televisivi Mediaset.
Numerosissimi gli agenti di polizia. Il premier è stato accolto all’entrata da una quarantina di sostenitori. Questi hanno allontanato un manifestante che, mimando il gesto della manette, urlava: “Ladri”. Il processo «rientra come quelli precedenti in un tentativo che viene fatto per cercare di eliminare il maggiore ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere. Sono accuse infondate e ridicole», è stato il commento di Berlusconi che è intervenuto a La telefonata, la rubrica di Maurizio Belpietro all’interno di Mattino cinque, prima di presentarsi al processo.
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La procura milanese «ha dimostrato – ha aggiunto il cavaliere – una volontà persecutoria che non si ferma nemmeno davanti all’evidenza e al ridicolo». Il capo dell’esecutivo, poi, ha sottolineato di non essersi «mai occupato» della compravendita di diritti cinematografici. Berlusconi, in tal senso, ha ricordato di non essersi più interessato personalmente delle proprie aziende dal giorno della sua “discesa in campo”, nel ’94. «I diritti tv venivano acquistati da una sezione di Mediaset che passavano all’ufficio acquisti i film da comprare», ha spiegato il presidente del Consiglio.
Berlusconi ha, inoltre, fatto presente che ogni volta che potrà si recherà ai processi, nonostante sia ormai il 25esimo che lo vede imputato: «24 conclusi con archiviazione e assoluzione con formula piena per non aver commesso i fatti. Me ne restano sei: cinque civili ed uno penale. In 17 anni sono oltre 1000 i magistrati che se ne sono occupati senza successo». E, in conclusione, una battuta: «Sono l’uomo più imputato dell’universo e della storia».