Dagli ultimi elementi emersi dalle indagini, pare che all’assassino Yara la situazione sia sfuggita di mano e che non vi sia stata alcuna organizzazione o premeditazione nell’omicidio.
Gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo sui risultati delle indagini, ma alcuni elementi stanno via via emergendo delineando una dinamica sempre più precisa. Sugli abiti di Yara sarebbe presente un’infinità di dati al vaglio della scientifica; in particolare gli investigatori stanno tentando di individuare materiale estraneo alla ragazzina per rintracciare il Dna del rapitore/assassino. Intanto è emerso che i tagli sulla giovane scomparsa il 26 novembre scorso da Brembate di Sopra – come riporta l’Eco di Bergamo – non interesserebbero i vestiti.
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Significherebbe che le coltellate sono stata inferte su un corpo svestito o con i vestiti sollevati. Sempre ammesso che di ferite di arma da taglio si tratti e che non siano legate ai 90 giorni trascorsi nel bosco. Benché, inoltre, gli slip siano stati trovati tagliati, si escluderebbe la violenza sessuale.
Molti elementi, infine, lasciano intendere che non ci sarebbe stato nulla di organizzato, ma che si tratti di una situazione sfuggita di mano, in cui l’aggressore avrebbe commesso molti errori.