Mr Prezzi apre un’inchiesta sulla tassa sul contante. Il garante per la sorveglianza dei prezzi interviene sulla commissione richiesta da diverse banche per prelevare denaro agli sportelli.
Mr Prezzi ha detto “no”:«Non e’ condivisibile far pagare i consumatori per ritirare i propri soldi dal conto corrente. Viene così minato il rapporto di fiducia fondante la relazione banca-cliente». E’ così, il garante per la sorveglianza dei prezzi, Roberto Sambuco, in audizione al Senato si è detto convinto della necessità di «approfondire questo aspetto». Per questo ha deciso di «aprire un’indagine sul sistema dei costi alla clientela del settore bancario».
Il riferimento è a quelle banche che hanno annunciato la richiesta di un obolo per il ritiro, allo sportello, di parte dei propri risparmi, la cosiddetta tassa sul contante, che in certi casi arriva anche fino a tre euro. La lista comprende istituti come Bnl (dal 18 aprile), Unicredit, Mps, Ubi, Bpm, e Cariparma. Il fine è quello di scoraggiare l’uso del contante favorendo quello di carte credito e bancomat. Tuttavia, come hanno denunciato le associazioni dei consumatori, la pratica graverà soprattutto sui soggetti più deboli, meno avvezzi alle tecnologie, come gli anziani. Secondo Sambuco «è una vicenda rilevante perché rischia di generare disagi per alcune tipologie di consumatori-correntisti, con il rischio di colpire le fasce più fragili della popolazione».
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E’ previsto un incontro con l’Abi il prossimo 15 marzo e l’indagine approfondirà e verificherà «le singole voci di costo a carico dei consumatori». Sarà inoltre valutato il mantenimento del «rispetto degli obblighi normativi imposti al settore anche in materia di contenimento delle commissioni di massimo scoperto».
Scopo dell’iniziativa è «la creazione di vincoli al sistema bancario eliminando la possibilità per le stesse banche di inserire una pluralità di voci di costo opache e poco comparabili al fine di della massima conoscibilità per i cittadini del costo reale della gestione del costo bancario».