Francesco Maria De Vito Piscicelli diventò famoso quando una sua telefonata venne intercettata. All’indomani del tragico terremoto in Abruzzo al telefono con il cognato rideva pensando agli affari che avrebbero potuto fare grazie alla disgrazia.

Imprenditore edile, Piscicelli ha sempre negato di aver riso del terremoto. In ogni caso venne coinvolto in uno dei filoni dell’inchiesta Grandi eventi, accusato di presunte irregolarità sull’appalto per la Scuola marescialli dei carabinieri di Firenze. Ieri Piscicelli ha tentato il suicidio. La moglie aveva provato a chiamarlo al telefono al suo studio più volte ma lui non rispondeva Muto anche il cellulare. Scatta a questo punto la preoccupazione. Alle 20 di mercoledì la moglie chiama la polizia. Una ambulanza viene mandata davanti alla sede del suo ufficio in centro a Roma in via Margutta. Il costruttore edile aveva ingerito una dose di sonniferi, portato in ospedale dopo una lavanda gastrica e una notte in osservazione è stato rimandato a casa. Adesso è stata aperta una inchiesta sui motivi del tentato suicidio. Piscicelli era stato arrestato il 4 marzo 2010, poi dopo due mesi aveva ottenuto gli arresti domiciliari per problemi all’apparato digerente.



Il 20 dicembre del 2010 era tornato in libertà. A fine febbraio gli era stato anche revocato l’obbligo di firma. Nonostante tutto questo, l’inchiesta in cui è coinvolto insieme all’ex presidente del consiglio superiore die lavori pubblici Angelo Balducci e all’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis,  lo aveva notevolmente stressato. Lo psicologo del carcere di Pisa aveva segnalato i passato il pericolo di suicidio. Come dice il suo avvocato, non aveva mai voluto partecipare alle udienze per via del grande stress.



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