Annamaria Franzoni, condannata a 16 anni per l’omicidio del piccolo Samuele, è stata condannata a un anno e 4 mesi per calunnia.

Annamaria Franzoni è stata condannata. Di novo. La donna, in carcere  con l’accusa di aver ucciso il figlio Samuele, ha ricevuto un’altra condanna per calunnia. Aveva accusato un compaesano del delitto di cui il giudice invece ritenne lei colpevole. La pena comminatale, nell’ambito del processo Cogne bis, è di un anno e 4 mesi.  A stabilirlo  è stato il giudice Roberto Arata del tribunale di Torino. A poco più di due anni dalla morte del piccolo, e a distanza di pochi giorni dalla sentenza di primo grado di condanna, l’allora suo difensore, Carlo Taormina, suggerì agli inquirenti di indagare sul conto di Ulisse Guichardaz, un vicino di casa.



Intanto, nel dispositivo della sentenza, Arata ha disposto che la villetta in cui la Franzoni viveva sia dissequestrata. «Vi ringrazio ma non ho nessun commento da fare», è stato il commento di Stefano Lorenzi, marito della donna, ai cronisti presenti in aula. E’ stato condannato anche il fotografo Eric Durst che, secondo i giudici, contribuì a inquinare la scena del delitto lasciando, sullo stipite di una porta, mentre l’avvocato Taormina stava eseguendo un sopralluogo nella villetta assieme ad altri collaboratori, un’impronta



Durst è stato così condannato per il reato di frode processuale a una pena di otto mesi con la condizionale. La difesa aveva presentato l’impronta come uno degli indizi che avrebbero potuto scagionare la Franzoni e permettere di risalire al vero colpevole

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