Dopo una tregua di tre giorni, sono ripresi gli sbarchi di immigrati clandestini sull’isola di Lampedusa. Sono stati tratti in salvo 760 migranti, tra cui moltissime donne bambini.

Sono ripresi, dopo tre giorni di tregua, gli sbarchi e Lampedusa. Sarebbero circa 760 gli immigrati sbarcati sull’isola dopo esser stati soccorsi da una motovedetta della Guardia costiera. Il barcone, un vecchio motopesca di metri, aveva a bordo 400 profughi, più qualche centinaio contenuti nella stiva. Tra di loro moltissime donne, la maggior parte delle quali è  incinta e molti bambini. Ci sono, in particolare, circa 50 minori, tra cui anche neonati mentre le donne sono una sessantina. Una ragazza, all’ottavo mese di gravidanza, è stata condotta al Poliambulatorio. Dai primi accertamenti, la donna e il piccolo stanno bene. Gli immigrati, salvo una condizione generale di disidratazione, starebbero anch’essi bene. Si tratterebbe di migranti salpati dalla Libia e provenienti dall’Africa Sub-sahariana



Il barcone è stato avvistato questa mattina, 40 miglia a sud est di Lampedusa, attorno alle 7.50, da un elicottero della Marina militare che stava effettuando dei controlli sui flussi migratori. La rotta che stava seguendo l’avrebbe fatto approdare sulle coste siciliane, all’altezza di Licata. Secondo la capitaneria di porto, date le cattive condizioni del mare, difficilmente sarebbe potuto giungere a destinazione.



La rotta è stata modificata in direzione Lampedusa dal momento che questa è stata identificata come la meta più veloce da raggiungere. Il peschereccio è stato scortato ed ha proceduto in maniera estremamente lenta fino al porto dell’isola, dove in sicurezza sono effettuate le operazioni di approdo.

Nel frattempo, a largo di Pantelleria, sono stati salvati otto migranti, con ogni probabilità tunisini, che si trovavano a bordo di un gommone alla deriva, 14 miglia circa al largo dell’isola. 

Leggi anche

DECRETO FLUSSI/ Porta “socchiusa”, regole, stop migranti economici, governo in direzione giusta