La Rete si interroga ormai da mesi: ci sarà il temuto terremoto che devasterà Roma l’11 maggio di quest’anno? Tutto nasce da una (errata) lettura di una delle tante previsioni dell’esperto Raffaele Bendandi, uno studioso che aveva elaborato teorie personalissime per prevedere i terremoti. In realtà ne aveva previsti parecchi: più precisamente sapeva prevedere la data ma non il luogo esatto.
Ad esempio aveva previsto il maremoto del Giappone indovinando la data dell’11 marzo, ma ne aveva previsto l’epicentro a circa 500 chilometri di distanza da dove si è verificato. In un modo o nell’altro, qualche tempo fa si è diffusa come tante leggende metropolitane la notizia che lo studioso avesse indicato la data dell’11 maggio come quella di un terremoto che avrebbe colpito la città di Roma. Gli stessi membri del centro studio dedicato a Bendandi hanno smentito che nelle sue carte si sia mai ritrovata tale notizia, ma non è bastato a scatenare un certo panico nei cittadini romani che da settimane interrogano esperti sul possibile fenomeno. Tanto che lo stesso Istituto nazionale di geofisica, quello che studia appunto i terremoti, si è sentito in dovere di intervenire pubblicando sul suo sito una dettagliata serie di dati per smentire il terremoto dell’11 maggio. Ad esempio: la città di Roma è ubicata ai margini della zona di maggiore sismicità della penisola, quindi la pericolosità è modesta. A Roma si possono avvertire i fenomeni sismici dell’Abruzzo, ma a Roma non si registrano epicentri.
A proposito di Bendandi, l’Ingv spiega che i suoi studi si basavano sugli allineamenti di pianeti e altri corpi celesti, principalmente il Sole e la Luna, per prevedere i terremoti. L’Ingv collabora con il centro studi Bendandi e ha verificato che non esiste nessuna previsione inerente l’11 maggio. Le teorie di Bendandi, precisa l’Ingv, comunque non sono attendibili per poter prevedere i terremoti. L’Ingv precisa altresì che non è possibile prevedere i terremoti. “La complessità dei fenomeni che generano i terremoti non permette, allo stato attuale delle conoscenze, di prevedere con esattezza dove e quando avverrà un terremoto di una certa magnitudo. Si possono però fare delle previsioni probabilistiche: cioè si può stimare la probabilità che si verifichi un terremoto di una certa magnitudo, in un determinato intervallo di tempo e in una certa area”.