Chi ha seguito la tragica vicenda di Yara Gambirasio sin dagli inizi si ricorderà del fermo di un marocchino. Si trattava di Mohamed Fikri, un marocchino che venne inseguito fin sul traghetto che lo stava riportando in patria, sospettato di essere stato lui a rapire la piccola Yara. Riportato a Bergamo e interrogato, Fikri fu poi scagionato completamente. Su di lui si era arrivati per via di una intercettazione telefonica tradotta malamente, in cui sembrava che l’uomo stesse confessando alla compagna il rapimento di Yara. In realtà i sospetti su di lui non si sono mai placati, e il dubbio che Fikri sapesse qualcosa sugli avvenimenti di quel 26 novembre è rimasto. Adesso entra in gioco un nuovo elemento. Il misterioso furgone bianco che qualche testimone avrebbe visto passare intorno ala palestra nelle ore in cui Yara fu rapita, e che è stato anche fotografato in zona, sembra adesso che fosse sul traghetto insieme a Fikri. Dunque Fikri era davvero proprietario di un furgone bianco? Come quello su cui si pensa sia stata caricata Yara la sera della sua sparizione.



Anzi, che appartenesse proprio a lui, acquistato dal cugino. La fidanzata di Fikri poi aveva detto che un furgone bianco era stato caricato sul traghetto il 4 dicembre, insieme al marocchino e alla sua macchina. Il furgone si trova ancora in Marocco, dunque non è mai stato perquisito. E se conteneva delle tracce, saranno state ormai cancellate. Ma il pm Letizia Ruggeri che conduce le indagini ha detto che non c’è alcun elemento nuovo che possa far sospettare di Fikri.



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