Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso, è stato fermato dalla Dia di Palermo, con l’accusa di calunnia aggravata nei confronti dell’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro

Massimo Ciancimino è stato fermato, su ordine della Procura di Palermo, con l’accusa di calunnia aggravata nei confronti dell’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, attualmente direttore di un’agenzia di intelligence.  A firmare l’ordine eseguito dalla Dia, sono stati i pm Ingoria e di Matteo. Il supertestimone della presunta trattativa tra Stato e mafia, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, è anche indagato per truffa pluriaggravata. I «pizzini» che accusano De Gennaro, infatti, sarebbero, secondo la polizia scientifica, falsi. Ciancimino Jr avrebbe prodotto alcni documenti tra cui uno manomesso, dove appare il nome del direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.



Si tratta della fotocopia di un foglio compilato dal padre in cui figurerebbero i nomi dei personggi delle istituzioni coinvolti nella trattativa mafia-Stato. Da una perizia ordinata dalla Dda emerge che il nome di De Gennaro è stato inserito in epoca successiva alla redazione del documento. Ciancimino era stato iscritto, nello scorso dicembre, nel registro degli indagati, dalla procura di Caltanissetta,  per calunnia nei confronti di De Gennaro. 



L’accusa mossa da Ciancimino contro De Gennaro è quella di essere stato molto vicino al «signor Franco», ovvero l’agente dei servizi che avrebbe contattato il padre per ottenere un contatto con i boss mafiosi all’epoca delle stragi di mafia. «Sono sereno. Mi accusano di avere consegnato un documento non autentico, ma io rimango sereno» ha dichiarato Ciancimino all’Agi.

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