Secondo il medico legale, Carmela Rea, detta Melania, è stata uccisa con 35 coltellate inferte su tutto il corpo e il collo. Non c’è però segno di violenza sessuale. Alla gola c’è una profonda ferita, altri colpi hanno tagliato gli organi interni.
Dal modo in cui la donna è stata colpita, dice ancora il medico, si propende per un delitto passionale e non un delitto premeditato legato alla criminalità organizzata. Ricordiamo che la donna, di 29 anni, era scomparsa lo scorso 18 aprile mentre si trovava in un parco pubblico a Folignano in provincia di Ascoli. Si trovava lì con il marito e la figlioletta e si era allontanata in cerca di un bagno. Da quel momento era scomparsa. E’ stata ritrovata due gironi dopo grazie a una segnalazione giunta da una telefonata anonima. I riscontri medici e investigativi indicano poi che la donna è stata assassinata in un luogo diverso da quello in cui è poi stata ritrovata e che sarebbe stata uccisa circa 24 ore dopo il suo rapimento. A differenza di quanto detto inizialmente, il volto di Carmela non è sfigurato, a parte il taglio sul collo. Sulla coscia destra una incisione che ricorda vagamente una svastica. Poi la siringa infilata nel collo: si sta esaminando il liquido in essa contenuto.
La telefonata anonima, infine, che ha segnalato il cadavere, è stata fatta da una cabina telefonica nel centro di Teramo. Si pensa a un serial killer. Nella stessa zona dove è stata ritrovata Carmela, infatti, lo scorso gennaio era stato ritrovato il cadavere di un’altra donna.
La telefonata anonima, infine, che ha segnalato il cadavere, è stata fatta da una cabina telefonica nel centro di Teramo. Si pensa a un serial killer. Nella stessa zona dove è stata ritrovata Carmela, infatti, lo scorso gennaio era stato ritrovato il cadavere di un’altra donna.