Ben diciannove tonnellate di uova di Pasqua e altri dolci inerenti le festività pasquali, per un valore di circa mezzo milione di euro, sono stati sequestrati dai reparti del Nas in tutta Italia.

I sequestri sono avvenuti in strutture apposite come pasticcerie, industrie dolciarie, depositi tutti chiusi per legge, perché carenti dal punto di vista dell’igiene sanitario o anche privi di autorizzazione a svolgere l’attività. In tutto 853 ispezioni in laboratori di preparazione e vendita delle uova pasquali: di questi, 295 sono stati trovati carenti dal punto di vista igienico sanitario. Quindi 316 i soggetti segnalati alle autorità giudiziarie, amministrative e sanitarie. La merce è stata sequestrata mentre in altri casi si è giunti alla chiusura immediata dell’attività con un totale di 466 sanzioni amministrative e penali. In pratica, 19 tonnellate di dolci pasquali che si è potuto evitare finissero in commercio e quindi acquistati. In alcuni casi i Nas hanno trovato situazioni igieniche davvero allarmanti: laboratori di pasticcerie poste in fatiscenti scantinati, locali umidi, pieni di insetti morti, sporcizia di vario genere.



A Cosenza e Caserta in particolare un sequestri pari a 7 tonnellate di dolci. A Roma, in un panificio, sono state sequestrate 900 confezioni di colombe e torte pasquali a cui era stata rimessa una nuova etichetta mentre in realtà si trattava di prodotti già scaduti da tempo.

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