Si celebra oggi come santo del giorno San Riccardo di Chichester, patrono dei cocchieri, forse per l’impiego svolto nella fattoria paterna, dove probabilmente guidava carri e cavalli. La famiglia di san Riccardo erano appunto modesti proprietari terrieri a Wych. Egli crebbe come uomo di grande cuore e carità, pieno di comprensione e sensibile per alle sofferenze dei malati e degli anziani.
Ragazzo molto studioso fin da giovane, dovette tuttavia lavorare duramente nella fattoria della famiglia per esigenze economiche. Quando la situazione si fu assestata poté andare a studiare all’Università di Oxford sotto la guida dei futuri vescovi Rich e Grosseteste. Continuò a studiare a Parigi, poi a Bologna, Diritto Canonico; ricevette anche proposte allettanti di matrimonio ma le rifiutò. Tornato a Oxford quando aveva 38 anni fu subito nominato Rettore dell’Università. In seguito il suo antico maestro Edmondo Rich, divenuto arcivescovo di Canterbury, nel 1237 lo volle come cancelliere della importante diocesi; san Riccardo profuse molte forze per mettere in atto la riforma del clero, perché la Messa fosse celebrata in condizioni dignitose e per contrastare le ingerenze del potere regale.
Si trovo, anche contro la propria volontà, coinvolto nel diverbio per l’elezione nel 1244 del vescovo di Chichester; infatti, Riccardo era sostenuto dai vescovi e dal partito della Riforma, ma aveva contro il re Enrico III, che nominò invece Riccardo Passelewe, abile amministratore ma non colto in questioni teologiche. L’arcivescovo di Canterbury, in quanto Primate della Chiesa d’Inghilterra non convalidò la nomina e il re di tutta risposta confiscò i beni e le rendite della diocesi di Chichester.
A risolvere la contesa fu papa papa Innocenzo IV che confermò la scelta di Riccardo di Wych e lo consacrò vescovo nel 1245 a Lione. Una volta tornato nella sua diocesi di Chichester, san Riccardo trovò tutti i beni sequestrati e andò ad abitare in casa di un parroco spostandosi a piedi in tutta la diocesi per svolgere il suo compito pastorale; intanto nel tempo libero coltivava i campi. Dopo due anni, il re Enrico III, minacciato di scomunica da parte del papa Innocenzo IV, restituì tutti i beni alla diocesi.
San Riccardo poi predicò molto in favore di una nuova crociata, dopo il fallimento di quella di san Luigi IX re di Francia, nel 1253; il suo fervore non era mosso da interessi politici, bensì voleva garantire ai pellegrini cristiani la riapertura della Terra Santa.
Mentre si trovava a Dover per costruire una chiesa in onore del suo maestro e vescovo sant’Edmondo Rich, si ammalò gravemente in questa città e dopo qualche giorno morì,il 3 aprile 1253, giorno in cui viene tuttora ricordato. Era così evidente la sua santità che dopo solo nove anni fu canonizzato da papa Urbano IV.
(Fonte: santiebeati.it)